Apprendo dalle cronache locali dellautorizzazione che la Provincia
Barletta-Andria-Trani ha rilasciato per la realizzazione di una discarica di
importanti dimensioni di rifiuti speciali industriali in contrada Tufarelle.
Accogliendo l’invito delle comunità cristiane di Minervino Murge e di Canosa
di Puglia, che già nel recente passato si sono fortemente schierate contro
questa realizzazione, ed estendendo allintera Diocesi la preoccupazione,
esprimo, a dir poco, forti perplessità della intera comunità ecclesiale per
questa incauta decisione.
Non vi è dubbio che un impianto del genere rappresenti per il territorio un
forte detrattore ambientale ed economico su una terra che invece è per sua
natura chiamata a generare bellezza e lavoro. La nostra terra è la Casa
Comune che il Creatore ha posto nelle nostre mani e che tutti, come credenti
e non, siamo invitati a custodire e conservare per le future generazioni. In
una zona già provata in passato dallinquinamento non occorre pensare ad
allargamenti o a nuovi impianti di rifiuti, bensì occorre progettare una
bonifica e una messa in sicurezza degli impianti già esistenti o in
estinzione per scongiurare rischi e pericoli per la salute dei cittadini e
non compromettere il futuro di unintera area di produzioni agricole di
qualità, fiore allocchiello per i nostri territori.
Pertanto non possiamo tacere su una situazione che potrebbe mettere a serio
rischio lidentità di un territorio e la salute dei suoi cittadini. Occorre
invertire la rotta mirando ad azioni di salvaguardia e tutela dellambiente,
piuttosto che al suo indiscriminato sfruttamento.
Al tempo stesso forte è la preoccupazione sulle conseguenze negative di
carattere economico che la presenza di una discarica arrecherebbe alle tante
aziende agricole di pregio ivi presenti e soprattutto a quanti hanno
investito nel turismo gastronomico e ambientale (tema al centro della
Giornata della Custodia del Creato celebrata il 1° settembre scorso): posti
di lavoro potrebbero essere messi in discussione in un contesto già
duramente provato dalla crisi economica.
L’intervento previsto inoltre non arrecherebbe vantaggi al sistema della
gestione del ciclo dei rifiuti territoriale, per cui è certamente richiesta una responsabilità comune. Non si comprende il perché un territorio, che già contiene altre discariche, venga ulteriormente penalizzato con nuove
scelte di questo tipo.
Per tutte queste ragioni la Chiesa di Andria rivolge linvito agli organi
preposti affinché sia evitata tale progettualità, che condannerebbe il
futuro di un territorio, anteponendo gli interessi collettivi a quelli,
seppur legittimi, di una singola azienda. Prevalga il buon senso sui
tecnicismi, la volontà della comunità civile sulle decisioni di pochi, il
bene comune sugli interessi privati, la custodia del Creato sullo
sfruttamento delle risorse. La Chiesa Locale sarà accanto alle popolazioni
interessate, delle amministrazioni cittadine, dei movimenti e associazioni
che intraprenderanno azioni in forma civile e non violenta nellobiettivo
comune di evitare che quanto autorizzato possa compiersi.
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