Dichiara di non essere più interessato alla politica attiva, ma dalla passione che mette in ogni suo concetto e in ogni sua parola non si direbbe. Eppure lo ha ribadito più volte nel corso del primo incontro che ha inaugurato la scuola di formazione politica istituita da “Cantiere Trani” di Antonio Loconte e “Non solo Trani” di Fabrizio Sotero, Parliamo di Pinuccio Tarantini, ex sindaco della città di Trani ed oggi impegnato a pieno regime nella sua professione di ematologo presso l’ospedale Dimiccoli di Barletta.
In rassegna i nove anni di amministrazione comunale in cui il cantiere Trani di Tarantini ha prodotto una nuova città.
Dopo una breve introduzione da parte di Sotero e Loconte sulle finalità della scuola di formazione politica, nella sala del Polo Museale di Trani, gremita di gente, ha preso la parola Tarantini, non prima di aver rivissuto in un video, i nove anni di mandato amministrativo dell’ex sindaco.
“Una scuola di formazione politica prevede la presenza di persone che insegnano e persone che imparano. Io credo che la politica sia una materia troppo volatile per poter costituire motivo di insegnamento. Io posso semplicemente trasmettere delle esperienze, per confrontarmi insieme a voi su quella che è stata una esperienza di cui avete visto dei momenti salienti in questo video che si conclude con una domanda ‘che cosa resterà di quell’esperienza?’. Certamente, dice, il rapporto con i cittadini, che non è politico, ma che nessuno potrà togliermi”.
Tarantini ricorda il comizio conclusivo della prima campagna elettorale del 2003 nella piazza davanti al comune. “gremita di gente all’inverosimile, ma quando salii sul palco mi accorsi che conoscevo tutti e che probabilmente loro erano lì perchè conoscevano me”.
Parla del concetto di politica come “un’arte, una scienza. “La conoscenza, afferma Tarantini, deve essere alla base della politca”, e poi si chiede cos’è la politica? “La politica non è altro che il trasporre il più possibile in pratica quelle che sono le tue sensazioni, i sentimenti, le esperienze, le convinzioni, la tua cultura”. E’ convinto che “non ci può essere futuro se ci si priva del passato, del concetto di patria che significa terra dei padri”.
Poi risponde sulla questione Amet che in questi giorni sta tenendo banco in città. Non avrebbe scelto un amministratore esterno e per di più revisore dei conti di un’azienda concorrente. “Amet nasce come azienda tranese e fu fondata non per commercializzare energia elettrica, ma per produrla per i cittadini di Trani. Nel mercato libero le conseguenze erano già state paventate, ecco perchè venne fuori l’idea di vendere l’energia prodotta dai rifiuti smaltiti da Amiu”.
Per Tarantini il modo peggiore di smaltire i rifiuti è di “gettarli in un buco, e la discarica oggi ne è l’esempio”. E’stato sempre a favore del termovalorizzatore, “ma se non si è d’accordo, dice Tarantini, ci sono tante altre forme di energie alternative”.
Poi si sofferma sulla questione di chi non paga la bolletta della luce, riferito al presidente del consiglio comunale “che fa presupporre che lui sappia i nomi di chi non paga, e che quindi è a conoscenza di dati sensibili”.
Si rende conto che l’imbarbarimento del confronto politico tocca dei livelli bassi. “Mi preoccupa perchè dalla barbarie non ho mai visto venir fuori miglior buona. Queste persone non credo che hanno la forza intellettuale e morale per occuparsi seriamente dei problemi dell’azienda e della città. Per questo ho accettato di fare questo tipo di confronto.
Ribadisco che io della politica non ne voglio sapere più niente, della politica attiva, ho chiuso,faccio altro nella vita e credo di essere un uomo diverso rispetto a quello che gridava sui palchi. L’unica speranza è che ci siano dei giovani che un domani possano portare avanti certe idee nell’interesse della comunità, della città a cui appartengono. Il confronto politico non è dire ‘tu stai zitto perchè io so che tu non hai pagato la bolletta dell’Amet. Il confronto politico è dire ‘io risolverei il problema dell’Amet in questo modo’. Questa è la politica”.
Per rilanciare la città, Tarantini è d’accodo con Sotero quando afferma che bisogna partire dalla cultura e dal turismo. Ma per cultura, afferma Tarantini, bisogna intendere anche l’agricoltura con la produzione e la valorizzazione dei nostri prodotti tipici. Spazio anche ai sevizi, alla gentilezza dei cittadini nei confronti dei turisti, la conoscenza dei luoghi, delle lingue, e la promozione dei incontri e convegni. Insomma serve una politica organizzata e non improvvisata”.
Conclude affermando che “la conoscenza della nostra città passa anche attraverso veicoli come il concerto di Elton John, servito a portare più turisti americani a Trani in quanto a conoscenza della nostra città proprio tramite l’eco del concerto. In termini pubblicitari la promozione di Trani sarebbe costata molto di più dell’organizzazione dello stesso concerto”.
In sintesi Tarantini è sempre stato dell’idea che per portare turisti a Trani servono sevizi e promozione del territorio.
Tra i presenti anche Beppe Corrado, ex presidente della provincia BAT, il politico Carlo Laurora e Rocco Prete, vice coordinatore regionale di Noi con Salvini in Puglia.
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