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Consiglio regionale – Il “Giorno del Ricordo” dedicato soprattutto ai giovani

10 Febbraio, 2017 | scritto da Redazione
Consiglio regionale – Il “Giorno del Ricordo” dedicato soprattutto ai giovani
Attualità
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È fondamentale conoscere il passato, soprattutto per i giovani, per evitare di ricadere negli errori e negli orrori commessi. Era rivolto nell’occasione agli studenti presenti, degli istituti “Panetti” di Bari e “Giordano” di Bitonto ed è stato l’obiettivo del seminario storico promosso dal Consiglio regionale nel “Giorno del Ricordo”, alla presenza delle autorità civili e militari, per approfondire le complesse vicende del confine orientale nel secondo dopoguerra. Una giornata “per conservare e rinnovare” la memoria delle foibe e dell’esodo delle popolazioni istriane e giuliano dalmate di lingua italiana, come prevede la legge istitutiva statale, 92/2004.
Con il presidente Mario Loizzo, hanno partecipato per il Consiglio regionale i consiglieri di Forza Italia Nino Marmo e Domenico Damascelli. Tra i rappresentati istituzionali il prefetto di Bari Carmela Pagano e il comandante della Guardia di Finanza Puglia gen. Vito Augelli.
Oggi parleremo “di storia e soprattutto di ripudio delle violenze e di superamento delle divisioni, riaffermando il primato della pace e della democrazia”, ha detto il presidente Loizzo, presentando i temi. “Anni di silenzio sulle vicende in quei territori hanno nascosto le sofferenze di migliaia di vittime”, ha aggiunto. Sono quelle dell’esilio dalle loro terre e delle crudeltà commesse in quelle zone, con la morte nelle foibe e con le violenze etniche.
In pochi luoghi di confine come quello italo-jugoslavo, i guasti dei nazionalismi, prima il fascismo poi la slavizzazione imposta da Tito, hanno generato opposte violenze e aggiunto dolore a dolore. “Rievocando i temi storici in questa giornata di memoria, il Consiglio regionale vuole rivolgersi soprattutto ai ragazzi – ha osservato il presidente Loizzo – perché l’obiettivo resta quello di scrivere una storia condivisa del nostro Paese, che dopo l’8 settembre 1943 ha riscattato la guerra fascista con la Resistenza, ha contribuito alla liberazione ed è poi stato tra i costruttori di uno straordinario edificio, l’Europa unita, alla quale si deve se le pagine dell’odio e dei conflitti sono state superate”.
Italia, Slovenia e Croazia oggi si ritrovano unite, senza barriere. “Tre Paesi, tre lingue, una sola casa comune: l’Unione Europea della pace, nata dal rispetto delle diversità e fondata sulla convivenza di culture e popolazioni”.
Spazio alle relazioni storiche, del ricercatore di storia delle relazioni internazionali Rosario Milano e di un testimone, il prof. Dionisio Simone, esule da Pola alla Puglia, con la famiglia, nel 1947.
In precedenza, il prefetto Pagano ha sottolineato il legame tra le due date, 27 gennaio e 10 febbraio, dedicate alle tragedie dell’Olocausto e delle foibe-esodo. Sono giornate nelle quali due leggi statali invitano a riflettere e chiedono di farlo, insieme ai giovani, sulle tragedie storiche che denunciano la “pericolosità dei nazionalismi e delle divisioni tra i popoli”, ha fatto presente Giovanni Procacci, intervenuto in rappresentanza del presidente della Regione in qualità di consigliere per i rapporti con l’Assemblea.
È stato ricordato anche il ruolo della Puglia nell’accoglienza di oltre quattromila esuli, ennesima prova di generosità del popolo pugliese.
La giornata è stata simbolicamente conclusa da un intervento del presidente del Parlamento regionale dei Giovani, Davide Cardenio.

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