Trani – Strepitoso e divertente Lello Arena in “Parenti serpenti”

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Strepitoso e divertente, significativi i suoi monologhi Sul palco del Cinema Teatro Impero di Trani Lello Arena insieme alla sua compagnia porta in scena “Parenti serpenti” ispirata all’omonimo film di Mario Monicelli. Teatro tutto esaurito a dimostrazione che la cultura e la professionalità continuano ad attrarre sempre più gente.
Del resto è stata proprio la professionalità degli attori a permettere la messa in scena dell’opera teatrale iniziata con un’ora di ritardo a causa del maltempo che ha bloccato per strada la compagnia. Nonostante l’imprevisto, gli attori appena giunti in teatro, senza nemmeno provare, sono saliti sul palco e da professionisti hanno aperto il sipario.
La commedia che rientra nella stagione Teatrale del Comune di Trani e del Teatro Pubblico Pugliese è stata scritta da Carmine Amoroso, regia di Luciano Melchionna, “Compagnia ente teatro cronaca Vesuvioteatro” con Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Andrea De Goyzueta, Carla Ferraro, Autilia Ranieri, Annarita Vitolo, Fabrizio Vona.
Lello Arena interpreta l’anziano capo famiglia che insieme alla moglie attende per Natale l’arrivo dei figli per trascorrere insieme le feste. Tutti in armonia fino a quando i due anziani genitori sono autonomi. Nel momento in cui chiedono di essere accuditi la situazione si complica.

Il prossimo spettacolo in proogramma è fissato per mercoledì 22 febbraio 2017 con MISERIA&NOBILTÀ dal testo di Eduardo Scarpetta, scritto con Francesco Maria Asselta, con Diletta Acquaviva, Stefano Braschi, Gianni D’addario, Gianluca delle Fontane, Giulia Eugeni, Francesca Gabucci, Ciro Masella, Stefania Medri Giuditta Mingucci, Donato Paternoster, Michele Sinisi, scene Federico Biancalani e regia Michele Sinisi.
La storia di un povero squattrinato, Felice Sciosciammocca, che costretto a vivere di espedienti per rimediare a fatica un tozzo di pane, dà vita a una fitta tessitura di trovate dialogiche e di situazioni che rappresentano la summa dell’arte attoriale italiana e di quanto di meglio la storia del teatro (in particolare quella napoletana) abbia prodotto nel tenere il pubblico inchiodato alla sedia.