Le ossa erano occultate in un fusto di alluminio per olii industriali sotterrato nei pressi di un ponticello. Le copiose piogge estive hanno poi portato parzialmente alla luce il bidone, notato da alcune guardie campestri. Insieme allo scheletro furono trovati anche brandelli di vestiti e le scarpe, corrispondenti a quelli descritti dalla moglie di Tresca subito dopo la sua scomparsa.
Il movente dell’omicidio, stando alle rivelazioni dei collaboratori di giustizia nel corso di questi anni, sarebbe un contrasto tra gruppi criminali per la gestione del mercato degli stupefacenti. I due autori dell’omicidio si trovano già in carcere da anni, condannati all’ergastolo.
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