“Sarebbe giusto che chi ha sbagliato paghi, a queste persone bisogna dar voce perché non è possibile che dopo tre mesi non sia accaduto nulla e non sia cambiato nulla”. Lo ha detto il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che davanti alla stazione ferroviaria di Corato, ieri pomeriggio ha incontrato alcuni familiari delle vittime dello scontro fra treni del 12 luglio scorso, nel quale morirono 23 persone. All’incontro era presente la portavoce della associazione che raggruppa i familiari delle vittime, Daniela Castellano, e il parente di un’altra vittima, mentre non c’erano i familiari dei due coartini, il conducente di uno dei due treni, Luciano Caterino, e il 17enne Francesco Ludovico Tedone, morti nello scontro.
Salvini poi si è spostato ad Andria. “Sono stato al Centro di accoglienza per finti profughi gestito dalla Misericordia qui ad Andria. Lì ci sono 88 persone che non fuggono da nessuna guerra”, ha detto Matteo Salvini poco dopo l’arrivo all’Officina San Domenico per una convention del centrodestra, nel bel mezzo di una contestazione di una trentina di giovani, tenuti a debita distanza. “Quelle persone – ha aggiunto riferendosi ai migranti – hanno colazione, pranzo e cena oltre a un tetto sulla testa pagati dai cittadini di Andria, magari disoccupati. Questo non è possibile”. E dei contestatori ha detto: “Gli abbiamo occupato il sabato sera”.
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