Se in Brasile sei cresciuto nel Novo Amburgo e all’esordio in Bundesliga segni contro l’Amburgo, mbe’ hai gia’una storia da raccontare. Subito dopo la partita, su Instagram, Douglas Costa ha scritto’’Sto vivendo un sogno’’.
Assist di esterno da fenomeno e gol davanti alla curva bavarese, impossibile chiedere di piu’ alla notte da protagonista all’Allianz Arena. D’altronde, il giorno prima della partita, Pep Guardiola era stato chiaro ‘’Douglas Costa e’ uno dei migliori esterni offensivi al Mondo’’.
Neanche un mesetto fa, a Monaco non potevano crederci ‘’Avete speso 30 milioni per Costa? Ma siete matti?’’ Guardiola si e’ arrabbiato parecchio, facendo fatica a spiegare perche’ un brasiliano che giocava in Ucraina fosse diventato il terzo acquisto piu’ caro nella storia del Bayern.
Trenta milioni, appunto, costato quanto Neuer, tanto per dire. Preso per essere l’erede di Ribery o un’alternativa a Robben, Douglas Costa ha dimostrato in una sera di somigliare ad entrambi. Tecnica, mancino da urlo e tanta rapidita’, 32,5 km/h per essere precisi, la velocita’ di un suo scatto contro l’Hoffenheim ad un passo dall’assist a Lewandowski e dal record di 32,8 km/h proprio di Robben.
In Brasile si e’ consacrato nel Gremio, ovvio che il suo idolo sia Ronaldinho. Poi, nel 2010, all’eta’ di diciannove anni, Douglas Costa approda allo Shakthar dove Lucescu lo trasforma in un brasiliano d’Europa. A 24 anni ha gia’ giocato una quarantina di partite tra Europa League e Champions’. Tranquillo e serio come gli altri due brasiliani che del Bayern hanno fatto la storia, vedi ad esempio Elber e Ze’ Roberto.
D’accordo, per dare il benvenuto a Vidal gli ha rifilato un tunnel al primo torello, ma senza malizia.
Prende ogni giorno lezioni di tedesco. Nel dubbio,caro Douglas, trenta si dice dreißig, come quei milioni di cui ora a Monaco nessuno parla piu’.
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