“Hic sunt leones”, la frase che accompagna l’ingresso sul terreno di gioco del Degli Ulivi riecheggia beffarda dopo una gara in cui la Fidelis Andria ha gettato al vento le sue certezze: il non aver ancora subito gol in casa, e il non aver mai perso sul campo amico. Convinzioni sgretolate dai colpi inferti nel derby dal Monopoli, che ha ammutolito col 2-0 l’impianto federiciano. E che ha messo in mostra, una banda di leoni svampiti, felini del tutto inoffensivi, lontani parenti di quelli ammirati in altre occasioni.
Qualche spiegazione, e ci auguriamo anche soluzione, Favarin dovrà pur fornirla. Perché in 90′ gli azzurri hanno creato una sola nitida occasione: palo di Matera, tiro di Valotti deviato sulla linea di porta. Nel resto del derby, il Monopoli, guardingo e sornione, ha atteso con pazienza il momento giusto per affondare i colpi: nel primo tempo c’è stato il palo di Sounas, nella ripresa la doppietta di Gatto (anche fortunato nella seconda rete, un tiro-cross che si è infilato in porta con una strana traiettoria).
Il passo indietro, dunque, è stato netto. Soprattutto rispetto a Caserta, dove col 3-5-2 la squadra aveva mostrato maggiore efficacia e compattezza. Con questa rosa, e con la perdita di una colonna portante come Stendardo, forse, è il caso di mostrare maggiore umiltà tattica. Il gagliardo 4-2-4 di Favarin è coraggioso, ma senza gli elementi adeguati porta ad avere una squadra sfilacciata e incapace di creare molte opportunità. Ottenendo l’esatto contrario dell’effetto desiderato. Leoni svampiti, appunto.
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