Le Commissioni congiunte VI, V e IV, presiedute da Alfonso Pisicchio hanno deciso di accantonare temporaneamente la discussione della legge di “valorizzazione e fruizione del patrimonio storico, culturale, archeologico degli ipogei pugliesi” in attesa che si avvii un aggiornamento complessivo delle legge 33 di “Tutela e valorizzazione del patrimonio geologico e speleologico”.
Il consigliere Gianni Liviano e Francesco Ventola, primi firmatari della proposta sugli ipogei avvieranno una fase di consultazione con gli uffici tecnici per armonizzare l’aggiornamento della 33 alle norme previste dalla loro iniziativa legislativa.
“Si tratta, ha spiegato Ventola, di valorizzare queste strutture ipogee presenti numerose sul nostro territorio che costituiscono una grande risorsa anche per il nostro turismo”.
Nella BAT, gli ipogei sono tra le mete preferite dai turisti. Agli inizi della media Età del Bronzo, 1700 anni circa prima della nascita di Cristo una popolazione indigena stabilita nel basso Tavoliere, lungo le rive dell’Ofanto, costruì numerosi ipogei, edifici sotterranei che vennero frequentati come luoghi di culto. A San Ferdinando di Puglia ci sono gli ipogei di Terra di Corte. Trinitapoli offre invece il prodigio della città degli Ipogei. Monumentale è l’Ipogeo dei Bronzi (XVIII sec. a.C.), una vera e propria necropoli e un unicum in Italia per l’Età del Bronzo. Nel territorio di Canosa scopriamo gli Ipogei Lagrasta (IV-I sec. a.C.), il complesso funerario più importante dell’intera regione. Degni di nota anche gli ipogei dell’Oplita e del Cerbero con le sue raffigurazioni all’interno.
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