“Tra storia e cultura l’emozione dello spettacolo sostiene l’immaginazione da consumarsi per le strade in festa, atmosfere rievocative ci riportano indietro nel tempo in un fantastico mondo fatto di vero e verosimile. Il coinvolgimento di gruppi storici nati con tanto entusiasmo con il preciso scopo di rendersi disponibili all’evento e la partecipazione gratuita dei cittadini/comparse mette in rilievo quanto questa manifestazione sia sentita dalla città”. Il regista dei momenti rievocativi della Disfida, Francesco Gorgoglione, descrive così il senso che si è voluto attribuire alla celebrazione dello storico evento in programma a Barletta dal 13 al 17 settembre. Dall’Offesa (venerdì 16) al Te Deum e al Corteo Trionfale (sabato 17), la regia della manifestazione mira a ricostruire uno spaccato di storia del 1503 vissuta da Barletta attraverso la messa in scena di alcuni momenti salienti dell’avvenimento.
Sbandieratori, trombe e tamburi, mangiafuoco, spadaccini e giocolieri, insieme a cavalieri e nobildonne, animeranno le strade della città in un connubio tra passato e presente che, in questa dimensione, trova nuove forme espressive. A partire dall’immagine usata come elemento identificativo di questa edizione che coniuga elementi storici con la grafica moderna. Fonte di ispirazione, un soldato con bardature aragonesi tratto dal “Libro de los Caballeros de la Confradia de Santiago” – (Siglos XIV-XVIII. Siloè, arte y bibliofilia. Burgos, Spagna) che riporta al 1500, quando Francia e Spagna si accordarono per spartirsi il Regno di Napoli: dinanzi all’avanzata straniera nemica, Federico I di Napoli dovette arrendersi alla disfatta, il suo regno fu pertanto diviso tra le corone di Francia e Castiglia-Aragona.
La figura del cavaliere ritrova così la sua centralità sublimata nel momento di riflessione sull’eroe messo in scena nel “Duello nella storia” che sabato 17 settembre vedrà protagonista Michele Placido insieme alla cantante Federica Vincenti, al violinista M° Vittorio Ciurlia, al tamburellista Marco Preite e con la partecipazione de “I Danzatori delle Spade”. Perché, tra storia e leggenda, vincitori o vinti, le gesta dei cavalieri restano imperiture.
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