La dizione potrebbe ingannare: si chiamano tumori rari ma rappresentano il 20% delle nuove diagnosi, per un totale di 85mila casi all’anno. Si tratta di 200 forme clinicamente distinte con cui convivono oltre 600mila italiani.
Il prossimo anno in tutta Europa saranno attivate delle Reti di riferimento per tumori rari, per questo nei giorni scorsi l’intergruppo parlamentare Malattie rare, Favo ( Federazione Associazioni volontariato oncologiche)e società scientifiche in Oncologia, in collaborazione con la casa farmaceutica Novartis, hanno presentato al Governo un documento condiviso per chiedere che sia attivata almeno una rete anche in Italia per ciascuna delle dodici famiglie di tumori rari.
Il documento impegna le autorità a formalizzare la lista di tumori rari nonchè ad attivare reti di riferimento nazionali ed europee in grado di garantire adeguata esperienza diagnostica, assicurando l’accesso a terapie appropriate limitando la migrazione sanitaria.
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