“Non permetteremo che i fari sulla tragedia ferroviaria di Andria-Corato si spengano nel giro di qualche mese”. A dirlo, dal palco di Andria, in occasione della chiusura della Festa provinciale dell’Unità del PD, è Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio, nel corso di un dibattito sul disastro ferroviario insieme al sindaco di Andria, Nicola Giorgino, e alla presenza di alcune famiglie delle vittime.
Boccia, autore in Parlamento della norma che ha equiparato le vittime di Andria-Corato a quelle di Viareggio e Linate, garantendo un contributo per il sostegno immediato alle famiglie, ha ribadito “l’impegno del Parlamento e del governo per trasferire nel più breve tempo possibile il contributo alle famiglie delle vittime e ai feriti”.
“Aspettiamo intanto”, ha continuato Boccia dal palco alla presenza di molti famigliari delle vittime, “il difficile e rigoroso lavoro che sta compiendo la magistratura, ma è chiaro che non si può pensare di attribuire le responsabilità solo ad un essere umano che ha sbagliato procedura per il cosiddetto consenso telefonico”.
“È evidente – ha concluso Boccia – che in questo caso il profitto ha prevalso sulla sicurezza. E questa scelta ha chiare responsabilità. Anche politiche. La politica, come ho sottolineato al Ministro Delrio che ha già convocato le regioni, deve imporre sui binari unici regionali gli stessi standard di sicurezza dei binari unici RFI. È intollerabile che ci siano procedure differenti. Dall’azienda mi sarei aspettato una seria assunzione di responsabilità, per rispetto delle famiglie delle vittime e per difendere anche l’oltre mezzo secolo di storia della stessa azienda. Solo così, ammettendo le responsabilità, portando la sicurezza al 100% e risarcendo le vittime, sarebbe stato possibile ripartire da zero. Sì, perché di fronte a uno dei più gravi disastri ferroviari della storia, se si riesce a ripartire lo si fa con trasparenza e rispetto verso chi non c’è più. Questo territorio e questa regione hanno bisogno di quel servizio, ma in tutta Italia abbiamo anche bisogno che la sicurezza sia garantita al 100% e non è tollerabile al tempo del digitale che esistano ancora questi sistemi di controllo. I silenzi non li tollereremo“.
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