L’ Adesione della Regione Puglia della rete RE.A.DY non è stata come da previsioni indolore, tutt’altro. Le contestazioni riguardano sia la questione nel merito che le modalità che la Giunta Emiliano ha scelto di adottare votando a favore della mozione prima che questa fosse fatta oggetto di dibattito in aula consiliare.
Ma i rappresentanti della Bat che posizione hanno assunto in sede istituzionale nei confronti del tema gender?
Eccone le posizioni ufficiali:
Contrari all’adesione come all’iter scelto dalla Giunta Emiliano, Francesco Ventola, in consiglio nel gruppo Oltre con Fitto. Ventola stigmatizza il modus operandi del governatore Emiliano che di fatto ha scavalcato il Consiglio e si dice preoccupato che “la mozione riveli l’intento di portare la teoria gender in Puglia anche nelle scuole, nei luoghi di educazione e socializzazione”.
L’adesione alla rete è stata invece salutata favorevolmente dai rappresentanti del gruppo pentastellato, tra i cui banchi siede la consigliera andriese Grazia Di Bari.
Sabino Zinni, capogruppo di Emiliano sindaco di Puglia ha parlato di “atto dovuto, con le necessarie cautele, ma necessario a contrastare episodi allarmanti verificatisi nella nostra regione nel più recente passato”.
Sulla stessa linea Ruggero Mennea, quota PD, che già nei giorni scorsi si era espresso a favore della mozione parlando di un “atto di civiltà che riconosce dei diritti ad un gruppo senza toglierli ad altri”.
Nino Marmo (FI) ha posto l’accento sul valore politico della scelta di “Emiliano posto in imbarazzo dalla sua maggioranza che ha voluto a tutti i costi il dibattito sulla mozione”, mentre nel merito dei contenuti ha rivendicato il diritto a “sostenere l’esistenza delle teorie di genere e delle ideologie che da esse derivano”.
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