Nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle Trani ha incontrato l’Assessore Capone per fare il punto della situazione su alcune questioni attinenti i lavori pubblici a Trani.
Ci siamo confrontati a lungo sullo stato di fatto e sulle programmazioni, ricevendo parte delle informazioni che avevamo richiesto mediante interrogazioni alle quali non avevamo avuto risposta, ed abbiamo contestualmente avanzato alcune proposte.
Cominciamo dalla questione del passaggio a livello di Via Corato, sulla quale siamo pressanti da tempo insieme ai cittadini del Quartiere Stadio. Ricordiamo che, per l’opera di spostamento dei sottoservizi non ancora partita, da gennaio 2014 i Tranesi stanno pagando una rata semestrale di 93.000 euro per il mutuo contratto con Cassa Depositi e Prestiti.
Finalmente è giunto il parere favorevole anche di Telecom al progetto definitivo di spostamento dei sottoservizi.
La redazione dell’esecutivo, inclusa nell’incarico affidato 15 anni or sono ai due tecnici che hanno già presentato il definitivo, appare imminente, salva la pronta soluzione di questioni legate al riconoscimento economico ai due progettisti delle consulenze prestate nel corso degli anni (costi non concordati in precedenza).
L’opera consisterà in un sottopasso veicolare ad una corsia e pedonale su un solo lato, con un marciapiedi di 2 metri.
Al momento non vi possono essere certezze sui tempi di realizzazione; di sicuro sono previsti due cantieri: il primo per lo spostamento dei sottoservizi ed il secondo per la realizzazione del tunnel del sottopasso con relativi servizi.
L’incertezza sui tempi di completamento dell’opera dipendono da due elementi.
n primis mancano le indagini geognostiche che devono essere effettuate prima della redazione del progetto esecutivo e che permetteranno di conoscere con certezza la consistenza del terreno sottostante e di conseguenza le modifiche da apportare all’importo del progetto ed ai tempi di spostamento dei sottoservizi.
In secondo luogo l’incertezza sui tempi di consegna riguarderà RFI (Rete Ferroviaria Italiana) perché i lavori di realizzazione del tunnel dovranno coordinarsi con le esigenze di traffico ferroviario su quelle linee.
Proprio per i tempi, per forza di cose lunghi e al momento anche poco certi, abbiamo proposto di concentrarsi parallelamente sulla viabilità futura di quell’area.
In proposito abbiamo ricordato che Trani non è dotata di un Piano Urbano del Traffico aggiornato: l’articolo 36 del C.d.S. ne rende obbligatorio l’aggiornamento ogni due anni e quello approvato a Trani è datato aprile 2010 ed è stato redatto nel 2008.
Al momento il progetto prevede il sottopasso veicolare in uscita dalla Città, con un conseguente interessamento delle aree adiacenti: uno studio analitico della situazione attuale permetterebbe di prevedere meglio l’impatto del sottopasso sulla viabilità cittadina.
Infine si dovrà procedere ad un aggiornamento dell’accordo con RFI perché antecedente al progetto definitivo approvato.
Abbiamo pertanto invitato l’Amministrazione ad utilizzare quell’incontro con RFI per sondare la possibilità di cessione dell’area dismessa della Stazione, programmando una riqualificazione che possa interessare anche il progetto di ampliamento del sottopasso ferroviario esistente e di abbattimento delle barriere architettoniche, naturalmente affrontando in modo puntuale gli aspetti tecnici ed economici.
Altra questione sulla quale ci siamo soffermati, invitando l’Assessore a considerarla una priorità assoluta, è l’alto rischio idrogeologico che interessa anche e soprattutto una vasta area del Quartiere Pozzo Piano.
Il 15 luglio avevamo inoltrato una interrogazione in proposito (a cui non abbiamo ricevuto risposta) per segnalare la presenza di fondi in Regione per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. L’Assessore ha accertato che vi sono stati diversi avvisi rivolti al Comune da parte della Regione da luglio 2015 ad ottobre 2015, ma poiché sprovvisti di progetto preliminare non si è potuto procedere ad oggi alla richiesta di tali fondi; inoltre l’Assessore ha evidenziato il fatto che, non avendo all’interno dell’ufficio tecnico le competenze per poter procedere alla progettazione, queste andrebbero esternalizzate; pertanto andrebbero collocate all’interno di una valutazione globale degli interventi necessari alla Città e dei costi da sostenere per ciascun intervento.
Trovandoci su questo punto in accordo con l’Assessore, gli abbiamo suggerito di modulare le priorità sulla base di eventuali fondi già disponibili (come in questo caso) e sui potenziali danni a persone e cose dovuti ad un mancato e tempestivo intervento dell’Amministrazione.
Sempre in merito al Quartiere Pozzo Piano, ci siamo confrontati in dettaglio sulla strettoia che congestiona il traffico veicolare e inibisce il passaggio pedonale e che a nostro avviso, stante il vincolo sul muro di Villa Telesio, può vedere un’unica soluzione: l’esproprio di parte dell’area privata per pubblica utilità e quindi l’allargamento della carreggiata.
L’Assessore Capone è del medesimo avviso e intende avviare al più presto l’iter amministrativo.
Il primo passo, ci ha assicurato, sarà verificare se esiste un progetto di allargamento della strada; questo perché l’espropriazione può avvenire solo dopo l’approvazione in Consiglio Comunale del progetto.
Al contempo andremo a fondo sulle motivazioni addotte dalla precedente Amministrazione per non procedere con l’opera, ovvero il vincolo idrogeologico che interessa quell’area (e di cui abbiamo appena parlato) e per il quale l’Autorità di bacino negherebbe le autorizzazioni.
Abbiamo di conseguenza concordato un aggiornamento sul punto proprio dopo tale verifica.
Restando in tema di strettoie: quella di via Duchessa D’Andria, recentemente interessata da lavori che hanno visto la realizzazione di una rotonda e l’installazione di un semaforo, deve vedere al più presto una soluzione.
Al momento l’Amministrazione non appare impegnata su questo fronte e l’assessore non ha saputo dare spiegazioni in merito al fatto che non si è proceduto all’esproprio per pubblica utilità della parte di terreno privato, evidenziando le condivisibili difficoltà legate alla carenza di personale tecnico interno ed alla carenza di fondi; in tal caso abbiamo suggerito di perseguire anche l’ipotesi di una concertazione con il Ministero della Difesa per ottenere parte dell’area della cosiddetta “polveriera”, ovvero il poligono militare che potrebbe tranquillamente mantenere la propria funzionalità con uno spazio leggermente ridotto.
Anche lì, qualora non vi sia, sarebbe opportuno avviare una progettazione di massima, sia per avviare un tavolo tecnico con il Ministero che per l’accesso ad eventuali finanziamenti.
Abbiamo infine sollecitato l’apertura di Via Caposele, arteria secondaria tra Via Pola e Via Gisotti interrotta a metà da un’area privata.
Su questo l’Assessore non è andato al di là di una sommaria disponibilità ma, ribadendo la penuria di personale, non ha potuto darci rassicurazioni in merito; ci siamo dunque offerti di supportarlo, insieme ai nostri attivisti, nelle indagini ricognitive.
Antonella Papagni e Luisa Di Lernia
Portavoce M5S Trani
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