I Finanzieri del Comando Provinciale di Taranto hanno eseguito un sequestro per equivalente di disponibilità finanziarie e beni per 1,3 milioni di euro, nei confronti dei responsabili di 8 associazioni dilettantistiche di “calcio a 5” nonché di 37 imprenditori operanti nella provincia di Taranto, che hanno rispettivamente emesso ed utilizzato fatture per operazioni inesistenti.
Il Nucleo di Polizia Tributaria ha accertato che due imprenditori martinesi (padre e figlia), oltre che proprietari di alcuni supermercati, gestivano di fatto anche 8 associazioni sportive, attraverso le quali perpetravano illeciti penali tributari con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, relative a prestazioni di pubblicità in realtà mai rese, per un imponibile complessivo di 2 milioni e 900 mila euro.
Le false fatture venivano emesse in favore di 53 aziende esercenti prevalentemente attività di commercio all’ingrosso di generi alimentari, materiale elettrico, confezionamento di capi di abbigliamento e lavorazioni edili, ubicate per la maggior parte in territorio pugliese nonché in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, i cui rappresentanti legali ed amministratori: corrispondevano gli importi relativi alle false fatture con assegni e bonifici bancari accreditati sui conti correnti intestati alle predette associazioni sportive; ricevevano indebitamente in contanti la restituzione dell’importo riferito a ciascuna fattura falsa, decurtato di una somma pari al 30% corrispondente all’I.V.A. (20%) più l’illecito compenso (10%) pattuito come tornaconto dei citati 2 imprenditori martinesi promotori del sistema fraudolento.
E’ stato accertato che i 2 imprenditori, anche con la complicità di un dipendente bancario che non avrebbe adempiuto alle prescrizioni antiriciclaggio, prelevavano le somme accreditate dalle aziende mediante l’emissione di carte prepagate, assegni e bonifici bancari intestati a persone prestanome rivelatesi poi falsi dirigenti delle associazioni sportive in argomento.
Il provvedimento cautelare emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Taranto – dott.ssa Valeria Ingenito, su proposta della Procura della Repubblica – Sostituto Procuratore dr. Enrico Bruschi – va a recuperare le somme corrispondenti all’evasione fiscale accertata in materia di I.V.A. ed II.DD.. L’ A.G. ha proceduto nei confronti dei soli imprenditori operanti nel territorio provinciale jonico, provvedendo alla trasmissione degli atti alle Procure nazionali territorialmente competenti sulle altre aziende utilizzatrici delle false fatture.
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