Una Fidelis arginata dall’arbitro e dal catenaccio siculo, vede il Messina sbancare il Degli Ulivi con l’unica occasione avuta in 90′: decisivo il penalty realizzato nel primo tempo da Barraco, come anche l’espulsione “generosa” data a Stendardo nella circostanza. Evento che ha condizionato l’intera gara, dove nonostante la pressione, in dieci, gli azzurri non sono riusciti ad impattare.
Lo spartito del match è chiaro sin da subito: Fidelis ad attaccare, Messina a pressare e ripartire. Gli azzurri faticano a far breccia nell’abbottonatissimo 4-3-3 di Di Napoli, e così le occasioni arrivano solo da calcio piazzatto: Strambelli prima ed Onescu dopo, sfiorano solo il bersaglio grosso. I siciliani faticano in attacco, e per segnare necessitano di un assist della difesa andriese: Tavares si ritrova a tu per tu con Poluzzi, Stendardo lo stende. Il rigore ci sta tutto, l’espulsione no. Ed è solo la prima delle tante decisioni discutibili che l’arbitro prenderà, facendo spazientire persino il pacatissimo D’Angelo. Barraco firma l’1-0, ma la Fidelis reagisce. Grandolfo sfiora l’eurogol in sforbiciata. Al 45′, si resta 0-1.
Gli andriesi rientrano in campo ancor più grintosi, ma le occasioni arrivano solo su palle inattive, puntualmente sprecate. Il Messina non riesce a sfruttare la superiorità numerica, e così ci vuole l’abilità del portiere Berardi a sventare i temibili fendenti sui calci piazzati di Cortellini e del solito Strambelli. L’occasione più ghiotta all’89’, su delizioso invito del numero 10 andriese, Cappellini, a tu per tu con Berardi, spreca calciando debolmente tra le sue braccia. E’ il segnale della resa. Il triplice fischio è un passaggio di consegne: lo 0-1 vede sfilare il primato nelle mani del Messina.
Nel mezzo, tanti gialli mancanti agli ospiti, che probabilmente avrebbero dovuto terminare anch’essi in 10 la loro gara. Così non è stato. E la Fidelis ha pagato dazio. Ancora una volta, però, la squadra di D’Angelo ha faticato nella costruzione: una caratteristica che viene evidenziata ogni qualvolta si affrontano squadre sparagnine. Ma a Foggia, tra una settimana, il problema non sarà certo questo.
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