“Un esame particolare senza precedenti che ricorderò per tutta la vita”
E’ quanto ha dichiarato Cristian Carbone, studente del liceo classico di Trani che questa mattina ha affrontato gli esami di maturità in presenza.
Come si sono svolti gli esami?
Lunedì scorso la commissione ha sorteggiato la lettera per individuare gli studenti che avrebbero iniziato per primi, io sono stato il secondo. Munito di mascherina, dopo essermi igienizzato le mani sotto gli appositi erogatori installati all’ingresso dell’aula magna, mi sono accomodato al banco al centro dell’aula con di fronte la commissione dei professori sistemati a ferro di cavallo ad una distanza di 4 metri.
Come si sono comportati i professori?
Sono stati comprensivi, hanno capito il momento delicato che stavamo vivendo tutti quanti.
Ho parlato per un’ora spaziando su tutte le materie. Non nego che prima di cominciare l’interrogazione ho provato un senso di soggezione per la situazione che si stava creando, soprattutto per il distanziamento molto visibile.
Qual è stato il rapporto con la teledidattica?
Per quanto sia stata organizzata bene, e ci abbia fatto continuare le lezioni, non può sostituire il rapporto tra persone che la scuola ci dà. Noi studenti e i professori ci siamo impegnati al massimo per dare il meglio che potevamo. Le lezioni iniziavano alle ore 9 e duravano ciascuna 40 minuti con pause di 20 minuti. Tre ore in tutto. Uno degli svantaggi della telediddattica è stata la connessione. Non siamo ancora abituati a questo tipo di situazione, ma potrebbe rappresentare il futuro
Un esame anomalo?
Certo. Chi se la poteva aspettare questa pandemia globale. Sono cose che senti e che ti dici che non capiterà mai o che può capitare in un film. Quello che la vita ha in serbo per te non è mai quello che ti aspetti
Niente scritti
Certamente è stato un bene per noi studenti, d’altra parte ne abbiamo subite tante in questo periodo ed è stato giusto così.
Emozioni altalenanti per Elisa D’Agostino anche lei maturanda al liceo classico di Trani.
Sono passata dall’essere euforica a realizzare effettivamente che stavo per sostenere l’esame di stato. Ero esterefatta. Poi quando sono entrata a scuola ho provato serenità. La distanza di sicurezza è stata adeguata anche se i professori mi sono sembrati così tanto lontani. La commissione è stata umana ed empatica. I docenti si sono messi nei nostri panni capendo cosa significasse per noi studenti tornare a scuola dopo tre mesi, e non per riprendere le lezioni, ma per sostenere l’esame di matutrità. Mi hanno messo a mio agio lasciandomi parlare tranquillamente, forse perchè volevano finalmente tornare a sentire e vedere i loro studenti. Personalmente sono stata molto contenta di aver potuto sostenere la maturità a scuola.
Lo scritto in teledidattica mi sembrava assurdo come del resto la teledidattica, perchè all’inizio ho avuto problemi con il pc in quanto senza webcam e microfono. Poi però ho risolto. Ritengo che sia stato più serio sostenere un orale in presenza dando il meglio di noi studenti.
Auguro a tutti di osare sempre e di non vedere un ostacolo come un limite che non si può superare.
Quando ho terminato l’esame ho pensato “che bella la vita”
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