Esami di maturità non solo visti dalla parte degli studenti. Anche i professori che compongono la commissione stanno vivendo, per la prima volta, una esperienza indimenticabile.
Ecco il racconto e le sensazioni della docente di inglese del liceo classico di Trani
“Il distanziamento sociale, che le misure di contenimento ci hanno ormai da tempo abituato ad accettare ed applicare, personalmente non ha rappresentato un grosso problema se non fosse per quel naturale istinto di voler abbracciare e stringere la mano ai tuoi alunni e colleghi che non “vedi” da tanto tempo, o anche per quel bisogno o piacere naturale di cogliere l’espressività dei volti che le mascherine in parte nascondono.
Gli spazi ed i mezzi a noi commissione riservati sono stati tali da rendere agili ed allo stesso tempo sicure tutte le operazioni previste, dalla fase preparatoria al momento dello svolgimento dell’esame. L’essere ritornata a scuola dopo più di 3 mesi di “allontanamento” mi ha da subito dato un senso di normalità fortissimo nonostante ci fossero le varie misure di contenimento a ricordarti la particolarità del momento. Si è trattato di una sospensione all’interno della quale c’è stata una intensa, durevole e ancor più accentuata continuità relazionale con i ragazzi, i colleghi, la scuola. La Dad per me è stata un ponte, mai esplorato prima, un percorso, l’unico da intraprendere e al tempo stesso da costruire, utilizzando tutti i tuoi mezzi, le tue conoscenze, le tue competenze, ricomponendoli e anche ricreandoli in una fusione “sincretica”. In questa nuova dimensione di “scuola” siamo riusciti a tenere i ragazzi con noi, a inventarci un certo senso di normalità e a giungere dove siamo giunti (alla fine del ponte?) con successo. Esperienza da ricordare? Certo che sì; da rifare? Spero di no.
Send this to a friend