La tecnologia varca la soglia delle Residenze Sanitarie Assistenziali e salva vite umane.
La buona notizia è al cento per cento made in Puglia e lascia spazio alla speranza in un momento storico in cui i drammatici fatti di cronaca hanno in qualche modo offuscato il ruolo umano e sociale di queste strutture extra ospedaliere che accolgono gli anziani in condizioni di non autosufficienza fisica e psichica.
Nella RSA “Villa Veneziani” di Bisceglie, grazie ad un dispositivo messo a punto dall’azienda Abintrax di Monopoli in provincia di Bari, è stato possibile evitare il peggio attraverso il monitoraggio dei parametri vitali di un’ospite, che ha evidenziato una fibrillazione atriale. L’aver intercettato tempestivamente l’anomalia, in una paziente con diverse patologie, ha consentito ai medici di salvarle la vita attraverso la somministrazione di anticoagulanti che hanno scongiurato il sorgere di un’embolia.
La struttura si è dotata di un apparecchio multiparametrico con funzioni anche di tele-cardiologia grazie alla volontà del suo presidente Diego Rana che, con l’obiettivo di offrire maggiore qualità e più servizi ai residenti in un momento particolarmente critico determinato dall’emergenza Covid-19, si è ispirato ai sistemi innovativi tecnologici di prevenzione, già in uso in varie strutture, tra cui l’Ospedale Monzino di Milano, e nello Stato di Israele che, in fatto di tecnologia ospedaliera, è certamente tra i Paesi più organizzati.
“Conoscevo le realtà più avanzate d’Europa e del mondo – ha spiegato il presidente Rana – e mi sono messo alla ricerca di questo tipo di apparecchiature per dotare la mia struttura. Ho approfondito e ho scoperto che proprio qui in Puglia c’è una azienda di Monopoli che produce le stesse attrezzature, se non migliori, utilizzate nelle strutture ospedaliere e di lungodegenza, soprattutto in Israele. Ho subito richiesto la documentazione e ho deciso di fare una applicazione sperimentale. Grazie a queste attrezzature, ogni giorno ci è consentito di fare prevenzione monitorando, in maniera rigorosa, i parametri vitali dei nostri ospiti: temperatura, ossimetria, pressione arteriosa, elettrocardiogramma, respiro, glicemia, azotemia e colesterolo”.
La rsa Villa Veneziani – unitamente a molte altre strutture socio sanitarie dedicate all’assistenza di anziani non autosufficienti, disabili, minori, disagiati psichichi, affetti da handicap, uomini e donne affetti da dipendenze ed altre situazioni di fragilità – è associata all’organizzazione nazionale di ispirazione cattolica UNEBA (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) che, sin dalla sua costituzione avvenuta nel 1950 su impulso dell’arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, persegue l’obiettivo di erogare nelle proprie strutture assistenza di qualità mediante particolare attenzione alla persona ed ai suoi bisogni anche con l’ausilio della moderna tecnologia.
Il presidente regionale Uneba, Leonardo Guaricci, auspica che tutte le RSA del territorio pugliese aderenti all’associazione possano dotarsi al più presto di queste strumentazioni per svolgere al meglio possibile quel ruolo di luoghi di cura e di accoglienza per i più fragili.
“Stiamo lavorando per siglare a breve un accordo quadro con tutte le strutture interessate – ha dichiarato il presidente Guaricci – affinché si dotino, tra l’altro, di attrezzature multiparametriche che consentano di effettuare, nell’ambito specifico delle competenze delle rsa previste dalla normativa vigente, prestazioni di telemedicina e tele-cardiologia.
Si tratta di tecnologia che non richiede grandi investimenti economici ma contribuisce a dare maggiore certezza agli operatori e pazienti ed a migliorare la qualità dell’assistenza erogata. L’Uneba è da sempre al fianco delle famiglie e si ispira ai valori più profondi della vita, quei valori non negoziabili che mettono l’essere umano e la sua valorizzazione al centro di ogni azione. È questa la politica di Uneba perché crediamo fermamente che ogni vita umana sia un patrimonio da salvaguardare e proteggere. Ancora di più se si è in presenza di fragilità”.
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