Si sono ritrovati in piazza a Bari davanti alla Prefettura “per evidenziare ancora una volta al Governo le istanze dell’avvocatura e condividerle anche con i cittadini baresi, i cui sacrosanti diritti sono bloccati e in ostaggio di Tribunali sostanzialmente inattivi”.
“Salviamo la Giustizia” lo slogan della manifestazione organizzata dall’Ordine degli Avvocati di Bari insieme all’Organismo Congressuale Forense e con l’adesione degli Ordini dei distretti di Trani e Foggia.
“Oggi – ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì – a distanza di oltre tre mesi dalla sospensione avvenuta a inizio marzo e a circa un mese dalla presunta riapertura dei Tribunali, nelle aule delle Giustizia barese si celebrano pochissimi giudizi, meno del 30%, con i diritti di cittadini e imprese in attesa, ostaggio di scelte inadeguate oltre che della deprecabile situazione in cui versa la nostra edilizia giudiziaria”.
Obiettivo puntato anche sulla realizzazione del nuovo polo giudiziario barese. “Tutto si è bloccato a causa della pandemia e adesso bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare ancora più duramente per dare quanto prima al foro barese dei luoghi degni per celebrare la Giustizia”, continua Stefanì.
Serve anche un piano di interventi che, nel rispetto delle esigenze sanitarie, permetta la ripresa a pieno regime delle attività giudiziarie anche nelle sedi, per una piena ripresa delle attività giudiziarie dal primo luglio”.
L’avvocatura italia che ha organizzato manifestazione in numerose città chiedono la messa in sicurezza delle attività e degli edifici giudiziari con misure speciali nei territori in cui risulta più alto il rischio di contagio; una norma che consenta lo svolgimento di tutte le attività giudiziarie anche nei prossimi mesi di emergenza; lo stanziamento di risorse per la Giustizia; la dotazione di adeguati strumenti informatici per lo svolgimento in sicurezza delle attività giudiziarie; l’aumento del fondo di dotazione del patrocinio a spese dello Stato per la difesa degli strati deboli della società.
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