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Barletta – Chiude per problemi strutturali il Polivalente, poco probabile che riapra a settembre

25 Giugno, 2020 | scritto da Redazione
Barletta – Chiude per problemi strutturali il Polivalente, poco probabile che riapra a settembre
Attualità
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Preoccupazione espressa da parte della  Provincia, del Comune di Barletta e della  Prefettura in merito alla chiusura dell’istituto Fermi – Nervi- Cassandro dovuta a gravi problemi statico – strutturali per la cui risoluzione non sono sufficienti interventi di manutenzione ma è necessario abbattere gli immobili.

Pertanto, gli studenti del Polivalente, dopo la sospensione di oggi, torneranno a sostenere gli esami di maturità presso la scuola media Manzoni di Barletta a partire da domani. Intanto resta poco probabile la riapertura del Polivalente a settembre.

Il Presidente della Provincia Bernardo Lodispoto si è detto pronto a portare le carte in Procura non appena ci sarà il deposito ufficiale della relazione tecnica sui problemi riscontrati all’interno degli immobili. “Sono circa 2000 gli studenti che frequentano quell’istituto” – sottolinea il presidente Lodispoto –

“Dal campionamento ed analisi dei provini di calcestruzzo sono emersi valori di resistenza notevolmente inferiori sia alle previsioni progettuali sia alle prescrizioni minime di norma dell’epoca di costruzione” – ha piuttosto evidenziato la  Vice Presidente della Provincia di Barletta Andria Trani, Rosa Cascella ( nonché consigliere comunale e segretaria cittadina del PD – Barletta -).

Ad intervenire sul punto anche il consigliere comunale di minoranza ( “Coalizione Civica” ) il barlettano Carmine Doronzo, il quale nel merito afferma :

“La chiusura forzata del “Polivalente” è una ferita gigantesca per la nostra città.

Una delle scuole di più recente costruzione costretta a chiudere, e forse a non riaprire mai più, per gravi rischi strutturali.

La vicenda avrà quasi certamente dei risvolti penali pesantissimi.

Come è possibile che ci siamo accorti solo oggi di questi rischi strutturali?

E soprattutto, come è possibile che in Italia quando accadono, o si sfiorano, delle tragedie legate all’edilizia pubblica, quasi sempre ci sono di mezzo le scuole?

Che schifo di paese è mai questo in cui si specula in modo criminale sulla pelle dei nostri ragazzi?

Penso a tutti gli studenti che dopo il lockdown non hanno potuto frequentare le lezioni in presenza e in questi giorni stavano sostenendo gli esami nella “loro” scuola; per loro questa esperienza, la più importante della vita, si conclude in modo terribile e forse li segnerà per sempre.

Penso a tutti gli studenti che il prossimo anno dovranno vagare come nomadi alla ricerca di una nuova sistemazione, in un contesto già fortemente compromesso dall’assenza di una seria programmazione degli spazi scolastici in città.

Penso a tutti gli amici, ai parenti, a quelle decine di migliaia di persone tra studenti, docenti e personale che in tutti questi anni hanno frequentato inconsapevolmente un luogo che dovrebbe rappresentare la vita futura e che invece sarebbe potuto essere la loro tomba.”

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