Trani – Amiu, nuove assunzioni: “No agli amici degli amici”
Politica
La denuncia di Giovanni Loconte della coalizione “Trani Governa – Tommaso Laurora Sindaco”.
“Circa un anno e mezzo fa la Regione Puglia fu alle prese con uno “scandalo interinali” assunti con presunte raccomandazioni presso una Agenzia regionale. Purtroppo spesso le assunzioni tramite intermediario si prestano a dubbi e quindi alla necessità di trasparenza, soprattutto quando chi ha bisogno di lavoratori è un ente pubblico.
Si rincorrono voci che l’AMIU S.p.a. società di proprietà dei cittadini tranesi (è sempre bene ricordarlo) abbia intenzione di reperire ben 30 unità lavorative per la distribuzione dei mastelli ai cittadini, che sarebbero funzionali alla tanto agognata, e più volte promessa per 5 anni, partenza della raccolta differenziata. Ora, si stanno diffondendo voci secondo le quali i nominativi di buona parte dei trenta futuri assunti siano già belli e scritti su una lista “informale” che dovrebbe essere consegnata brevi manu agli organi di governance dell’Azienda, che a loro volta si attiverebbero presso l’agenzia intermediaria.
Secondo queste “voci di popolo” pare che la lista sia composta dai soliti amici degli amici. Si sa. A pensare male si commette peccato, ma spesso si azzecca.
Ora noi – continua Loconte – vogliamo sforzarci di non pensare male, e quindi non vogliamo credere che, soprattutto in periodi come questi di grande crisi, sofferenza e difficoltà per molte famiglie, ci sia ancora qualche folle che per altre utilità pensi di negare un’opportunità a chi la meriterebbe, per donarla a qualche suo amico a cui poi presentare il conto sotto le imminenti elezioni.
Per scongiurare questa malaugurata ipotesi e per fugare ogni dubbio, attraverso una procedura improntata al massimo della trasparenza e della legalità, proponiamo che le trenta unità lavorative vengano individuate attraverso lo scorrimento delle liste del centro di collocamento, con il solo ed unico criterio dell’anzianità dell’iscrizione.
Questa sarebbe l’unica procedura che garantirebbe equità, giustizia e trasparenza, favorendo chi, per anni, non avendo “Santi in paradiso”, è appeso al filo della speranza del rispetto dei principi di eguaglianza ed equità.
È una cosa molto semplice da mettere in pratica, per chi non ha “cambiali da pagare” o necessità di promesse da riscuotere.
Noi, dal canto nostro,
vigileremo molto attentamente, perché,
oggi come
oggi, operazioni in contrasto con i capisaldi delle norme e della giustizia sociali sarebbero non solo da condannare, ma da perseguire in ogni contesto” – conclude Giovanni Loconte.