Stanziati ulteriori 20 milioni di euro per investimenti nelle attività agrituristiche o finalizzate alla produzione di beni e servizi complementari all’attività agricola.
È quanto contenuto nella Determina dell’Autorità di Gestione (AdG) del PSR Puglia del 28 maggio 2020, che assegna al bando della Sottomisura 6.4, dedicato alla creazione e allo sviluppo di attività extra-agricole, complessivamente circa 57 milioni di euro.
“L’incremento della dotazione finanziaria per una delle misure più attenzionate del nostro PSR – sottolinea l’Adg del Psr Puglia, Rosa Fiore – ci consentirà di far scorrere la graduatoria e di sostenere gli investimenti di ulteriori aziende, ovvero di ammettere le ditte alla fase di verifica delle condizioni di ammissibilità e di istruttoria tecnico-amministrativa.
Oggi, più che mai, il settore agrituristico è uno dei più colpiti dalle misure restrittive imposte dai Dpcm e dalle ordinanze regionali per contenere la diffusione del Covid-19.
Pertanto un’azione di questo tipo offrirà alle imprese agricole di rimettere in moto progetti di sviluppo che possano aumentare la competitività aziendale offrendo, altresì, servizi che promuovano l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale”.
Ad oggi, dunque, sono 559, ovvero tutte quelle in graduatoria, le ditte ammesse alla successiva fase di verifica delle condizioni di ammissibilità e di istruttoria tecnico amministrativa.
Sempre in riferimento al PSR (Piano di Sviluppo Rurale) interviene anche ‘Copagri Puglia’ (Confederazione Produttori Agricoli) proponendo al Presidente Emiliano, di liberare le risorse del piano destinandole alle imprese mediante contributi a fondo perduto. Riportiamo di seguito maggiori dettagli.
La grave situazione economica, generata dalla pandemia da Covid19 e le difficoltà ormai strutturali in ordine al PSR 2014/2020, ad oggi ben 11 Misure non sono state attivate mentre altre ancora non hanno maturato impegni giuridicamente vincolanti, riteniamo, dichiara il presidente della Copagri Puglia Tommaso Battista, che oltre 500 mln di euro possano essere erogati alle imprese agricole in parte attraverso la costituzione di un Fondo di rotazione ed in parte con contributi a fondo perduto a causa delle spese sostenute e per i mancati introiti derivanti dalla pandemia.
Per tutte le misure ad investimento i soggetti in difficoltà possono accedere alle cause di forza maggiore chiedendo il solo riconoscimento delle spese sostenute senza procedere al completamento.
In considerazione dei numerosi contenziosi in essere, e la loro certa riproposizione nei vari gradi di giudizio di procedere all’annullamento in autotutela dei bandi oggetto di contenzioso, fatti salvi i diritti acquisiti.
Definire un nuovo provvedimento che, a fronte delle cause di forza maggiore, riconosca ai soggetti che hanno presentato domanda e che sono in possesso dei requisiti di accesso presenti nella misura, le spese effettuate alle percentuali previste senza maggiorazioni anche se non completate.
Infine, per le misure che non prevedono investimenti, prosegue Battista, che hanno maturato impegni giuridicamente vincolanti, ma che a seguito della pandemia hanno difficoltà ad avviare sarebbe possibile riconoscere le spese propedeutiche sostenute al 100% utilizzando le risorse relative agli anticipi versati dalla Commissione e le quote di cofinanziamento regionale.
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