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“Noi delusi dalle mosse di questo governo, siamo stati dimenticati!”: le lettere dei maturandi 2020

21 Maggio, 2020 | scritto da Alessandro Liso
“Noi delusi dalle mosse di questo governo, siamo stati dimenticati!”: le lettere dei maturandi 2020
Attualità
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“Noi che abbiamo sempre amato la scuola e che siamo sempre stati così dediti allo studio non avremmo mai pensato che saremmo stati così delusi e demotivati!”.

Diverse sono le lettere, le segnalazioni, le denunce di coloro che avrebbero dovuto svolgere l’esame di maturità quest’anno e che, in seguito allo scoppio della pandemia e alla conseguente chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado istituita dal governo, si sono trovati spaesati, disorientati e anche snobbati da chi avrebbe dovuto salvaguardare il loro percorso scolastico.

“Sicuramente si apprezza lo sforzo dei governanti durante una pandemia, ma i cittadini italiani hanno bisogno di maggiore competenza e di maggiore preparazione soprattutto per quanto riguarda il settore scolastico! Che non si dica che si sta cercando di agevolare gli studenti perché non è così! Non è vero! Ogni provvedimento che è stato emanato finora ha portato allo sfascio totale del nostro percorso.
Ultimo esempio? Il decreto che riguarda la modifica delle materie per l’esame di Stato a un mese e mezzo dalla prova, in cui non si è tenuto conto di nessun criterio che riguardi BUONSENSO, SENSO CIVICO e SENSO DI UMANITÁ nei confronti di noi studenti! Più che altro non si sta cercando di agevolare gli studenti ma di tutelare i docenti e di tutelare la faccia del governo e della ministra dell’istruzione! È VERGOGNOSO!
Si è riusciti a demotivare anche gli studenti più volenterosi e propensi ad affrontare questa maturità nel modo più sereno e serio possibile!
Poi che nessuno si permetta a fine pandemia di parlare di fuga di cervelli! Una vergogna!”

Questo uno dei tanti sfoghi di alcuni maturandi che puntano il dito contro i provvedimenti emanati dal Ministro dell’Istruzione, Azzolina, colpevole, a loro dire, di aver salvaguardato docenti e governo a discapito degli studenti.
Un’altra segnalazione, invece, pone l’attenzione sul disagio vissuto in questo periodo a causa della chiusura preventiva delle scuole e sottolinea le difficoltà e la confusione in corso, anche in ambito educativo, dopo l’attuazione della didattica a distanza e le diverse piattaforme usate dai professori.

Siamo nati nell’anno dell’11 settembre, il nostro primo anno di scuola è stato accompagnato dall’inizio della crisi finanziaria e gli ultimi anni dal riscaldamento globale… ed ora il Covid-19!
Facciamo parte della cosiddetta “Generazione Z” che è nata attraverso il boom della tecnologia, di internet e dei social media. Sempre etichettati come sfaticati, nullafacenti e irresponsabili. Abituati a chattare per ore, ad usare più emoji che parole. Ma è proprio ora che capiamo quanto sia importante il contato fisico con la realtà. Ci mancano le nostre abitudini ed i nostri amici, ma anche la scuola… sì esatto proprio la scuola! La nostra quotidianità è stata stravolta da questo virus che ci sta portando via gli ultimi mesi della nostra adolescenza. Non avremo la possibilità di abbracciarci e piangere insieme l’ultimo giorno di scuola, magari sotto le note di “Notte prima degli esami”. Non avremo la possibilità di varcare quei cancelli, di camminare nei corridoi, di entrare nelle classi e di annoiarci seguendo le lezioni dall’ultimo banco. Sono solo alcuni degli aspetti che hanno caratterizzato questi cinque anni.

Noi che siamo una generazione in continuo movimento, siamo ora costretti a fermarci, cercando di sfruttare questa situazione per trascorrere più tempo in famiglia, per riflettere e per coltivare le nostre passioni. Noi NON siamo come il mondo ci etichetta! Siamo intraprendenti, maturi e profondi! Siamo i futuri ingegneri, ricercatori, scienziati, medici e imprenditori! E dobbiamo restare positivi in questo periodo per superare tutti insieme questo maledetto virus! Ed è proprio perché di quest’anno ci è stato tolto ogni momento felice con professori, compagni, amici e familiari che chiediamo, data l’estrema difficoltà, di annullare quest’esame. Siamo già maturi, l’esame lo stiamo facendo in questo istante. Non facciamoci etichettare come svogliati, scansafatiche e nullafacenti! Chiediamo solo un po’ di comprensione, umanità e solidarietà che mai come ora ne abbiamo bisogno. Ci è stato tolto tutto di quest’anno che avrebbe dovuto essere il più colmo di ricordi!

Serve una linea in comune per la didattica a distanza di cui ogni insegnante usa piattaforme diverse: alcune fanno videolezione, altri mandano pagine da studiare da soli e altri ancora fanno verifiche, senza nemmeno dire su cosa! I continui cambiamenti di idee e l’ammontare delle ipotesi più disparate trapelano la grandissima confusione all’interno del ministero stesso. Costruiamo la nostra cultura e non perdiamo tempo per verificarla nel modo sbagliato e ancor di più in presenza, dopo settimane rinchiusi in casa per proteggere la nostra salute e dei nostri cari più anziani. Non ce la sentiamo di presentarci se non abbiamo le giuste precauzioni e ancor di più chiediamo di poter svolgere quest’ultimo mese di quest’anno a dir poco drammatico per approfondire la nostra cultura e non per decidere come valutarci creando ansia, stress e moltissima confusione! Fate in modo che ognuno di noi in questo momento possa dedicarsi al nostro stato di benessere che è la cosa più importante e ricordatevi che noi non siamo come pensate voi adulti, noi siamo molto di più, siamo già maturi più di quanto possiate pensare!”.

Poi altri studenti stanno portando avanti una petizione al fine di ottenere il diploma, il cui voto comprenda la media degli ultimi 3 anni scolastici:

“Molti studenti stanno vivendo un momento molto brutto; ci sono maturandi che hanno perso parenti, che sono ammalati o che non hanno svolto una lezione decente da febbraio! Il nostro scopo ultimo, è ottenere un diploma legalmente valido, il cui voto comprenda la media degli ultimi 3 anni scolastici.
Noi ragazzi siamo totalmente delusi dalle mosse di questo governo, e soprattutto dal fatto che nessuno al governo, stia ascoltando noi ragazzi, siamo stati dimenticati!”

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