breaking news

Il modo migliore per uscire dalla crisi è Reinventarsi.

2 Maggio, 2020 | scritto da Antonio Leonetti
Il modo migliore per uscire dalla crisi è Reinventarsi.
Economia
0

di Antonio Leonetti

Partiamo dal significato di reinventarsi: rielaborare, proporre in una versione nuova e innovativa; per esempio reinventare il lavoro facendolo diventare un valore positivo.

Le fasi successive del covid19 saranno intense e delicate, le strutture ristorative, alberghiere, il settore terziario come i parrucchieri, lo spettacolo, le attività di servizi saranno direttamente colpiti per la natura della stessa attività eseguita al pubblico: causerà una consequenziale diminuzione della richiesta di manodopera in relazione alla riduzione della clientela da gestire secondo le nuove disposizioni.

Ricominciare è una sfida al passato: è sicuramente diverso rimettersi in gioco a 30 anni rispetto a 50 anni, bisogna ponderare bene le esigenze personali e famigliari, e di frequente significa cambiare radicalmente vita.
Quando si pensa ad un cambiamento si attivano energie positive ed entusiasmo e mentalmente ci si proietta a quello che potremmo avere o alla persona che potremmo diventare.
Di contro, nascono sentimenti come paura, timore di non potercela fare, del sacrificio che comunque il cambiamento richiederà,coinvolgendo anche gli affetti più vicini.

Per reinventarsi bisogna credere in sé stessi, avere forza di volontà e motivazione.
Quando si attiva il cambiamento si avvia un disadattamento alla routine di corpo e mente, a quelle abitudini talvolta meccaniche.
Per chi vorrà, le fasi successive del covid19 sono un momento di vita, ma soprattutto di crescita personale: cambiare significa ricercare, capire quale potrebbe essere la destinazione finale, l’allocazione di noi stessi in questo mondo.

Questo è un periodo fertile per nuove idee, per nuovi business, per riscoprire le attività dei nostri progenitori, per le nuove opportunità che erano nascoste dalla ripetitività della vita precedente: riattivare la produzione artigianale di saponi ecologici, proprio come insegnavano i nostri nonni; abolendo quegli additivi che inquinano l’ambiente e procurano irritazioni cutanee; potenziare la sartoria su misura, i mercatini dell’usato, ripristinare gli oggetti anziché sostituirli con dei nuovi.
Ancora, accantoniamo l’automobile e abituiamoci alla bici (chissà se nel nostro territorio non occorrano altri rivenditori di biciclette).

Cambiamo le nostre abitudini lavorative:
passiamo dal rientro pomeridiano all’orario continuato in maniera tale da diluire meglio i flussi di clientela e chiudere uffici e negozi in primissima serata, affinché anche i lavoratori possano prendersi curadella loro vita privata.
Sfruttiamo al meglio le nuove opportunità: alcune aziende hanno intrapreso la produzione di mascherine, altri potrebbero intraprendere un servizio di consegna a domicilio allargato al territorio (attività praticata da tempo in altre città), altri sono dediti alla formazione sulla sicurezza da covid19.

Puntiamo sulla tecnologia e sfruttiamo il più possibile gli strumenti che smartphone e computer ci mettono a disposizione.
Cambiare le abitudini è un percorso di crescita costante, ma che miete molte vittime, e mai quanto in questo periodo non bisogna perdersi d’animo, rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend