Sabato 2 maggio alle 20 in punto e per un’ora, si sono accese, contemporaneamente, le luci delle insegne di tanti esercizi commerciali di Andria, trecento circa, che stanno subendo le conseguenze dell’emergenza coronavirus.
Bar, pasticcerie, pizzerie, ristoranti, negozi di calzature e abbigliamento, parrucchieri ed estetisti sono tornati dopo 50 giorni ad illuminarsi in segno di protesta. Si tratta di una sorta di “flash mob” delle attività che per prime hanno chiuso e che saranno alcune tra le ultime a riaprire. Così l’intero comparto del piccolo commercio ha voluto chiedere l’attenzione delle istituzioni: “Fateci riaccendere le nostre imprese” è stato lo slogan dell’iniziativa.
“Accendendo le insegne è stata data dimostrazione di come il commercio, soprattutto di vicinato, il negozio sotto casa, sia sinonimo di vita all’interno della città. Sabato sera è stata mostrata la differenza che c’è tra una città deserta e al buio e una che rinasce grazie alle vetrine illuminate degli esercizi commerciali. La speranza è che l’appello arrivi davvero lontano”, spiega Claudio Sinisi, presidente della Confcommercio Andria, insieme all’intero Direttivo.
“Abbiamo bisogno che tutti facciano la propria parte, il Governo, la Regione e il Comune. Solo così #andràtuttobene davvero per il commercio e per migliaia di famiglia. Il premier Conte e i Ministri ascoltino le richieste fatte dalle associazioni di categoria, come per esempio, un’iniezione immediata di liquidità a fondo perduto, l’azzeramento dei tributi per tutto il 2020 e la riapertura delle attività con protocolli di sicurezza certi, giusto per citare qualche indispensabile misura di sostegno alle imprese dopo l’emergenza sanitaria.
A tal proposito, ricordiamo che martedì 5 maggio incontreremo il commissario prefettizio, Gaetano Tufariello, al quale faremo una serie di proposte per la ripartenza di ristoranti e pizzerie auspicando, per esempio, che si rivedano le regole per l’occupazione del suolo pubblico affinché i posti a sedere che saranno tagliati all’interno dei locali possano essere recuperati all’esterno.
Ma chiederemo anche l’eliminazione della Tosap e della Tari per i mesi in cui le attività sono state chiuse. In particolare, il nostro appello va anche ai consumatori, se #andràtuttobene sarà soprattutto merito vostro quando tornerete a fare i vostri acquisti presso i negozi sotto casa della nostra città”, concludono dalla Confcommercio di Andria.
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