Gli abitanti del quartiere lo chiamano “Alì” ma in realtà nessuno, o davvero pochi, sanno realmente chi sia o la sua storia.
Ogni giorno, ormai da diversi mesi, lo si nota passeggiare senza meta per alcune vie periferiche della città di Andria, in zona Carmine o San Vito: si tratta di un uomo, sui 35 anni, di nazionalità rumena e affetto da problemi psichici.
All’apparenza sembrerebbe un giovane come tutti gli altri, anche l’abbigliamento trae in inganno: sempre ben vestito, curato e dai modi gentili; un tipo solitario, taciturno e riservato.
Il suo disturbo mentale però non gli lascia tregua e spesso si lascia andare a comportamenti deleteri e pericolosi per sé e per l’intera comunità: infatti è solito distendersi sul manto stradale, incurante del passaggio delle auto che sono obbligate a scansarlo e a fermarsi; a volte passeggia scalzo per le strade, altre volte a torso nudo, talvolta lo si può scorgere sdraiato per terra sul marciapiede.
Ma ciò che desta preoccupazione è la sua abitudine quotidiana di rovistare tra i rifiuti in cerca di cibo. Non appena nel pattume, lasciato fuori dalle abitazioni per la raccolta differenziata, nota un avanzo alimentare (qualsiasi esso sia) è solito conservarlo o addirittura consumarlo sul posto.
Altra consuetudine serale è quella di recarsi in prossimità di tabaccai e di racattare tutti i mozziconi lasciati per terra o nei posacenere esterni: delle cicche, quindi, ne fuma la restante parte.
Con il problema contagio da Covid-19, il rischio in questo periodo è davvero elevato sia per il giovane, sia per coloro che entrano in contatto con lui: portando alla bocca sigarette di sconosciuti, infatti, il livello di pericolo è al massimo livello. Toccando e addirittura ingerendo rifiuti, lo è ancora di più.
L’uomo, poi, è solito recarsi all’interno di esercizi pubblici per chiedere acqua o accesso al bagno.
Di lui si sa poco o nulla. Riesce a stento a proferire qualche parola in italiano, ma è quasi incomprensibile: a detta di alcuni cittadini della zona, abiterebbe da solo in una casa singola. Non ha amici, né parenti. E’ solo.
Occorre aiutarlo. L’appello è rivolto alle forze dell’ordine e alle diverse forme di assistenzialismo sociale cittadino, affinché si riesca a trovare una soluzione per “Alì” e quindi salvaguardare la sua e l’incolumità collettiva.
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