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L’invisibile mondo dello spettacolo

27 Aprile, 2020 | scritto da Domenico Bucci
L’invisibile mondo dello spettacolo
Attualità
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Tutelare i lavoratori dello spettacolo.

C’è una categoria che, ancora una volta, alla base anche dell’ultima conferenza del premier Conte, si sente abbandonata. Un categoria che ha chiesto al Ministro Franceschini lo Stato di crisi, dovuta dalla gravità del momento, una categoria che abbraccia decine di sottocategorie, quella del mondo dello spettacolo.
E’ desolante vedere teatri, cinema, luoghi di aggregazione culturale ed artistica chiusi in tutta Italia, ciò significa anche annullamenti di date non solo per gli artisti, ma anche per tutto quel mondo sottotraccia che ruota intorno ad essi.

Parliamo delle maestranza, dei service audio/luci/video, dei macchinisti, dei runner, dei catering, delle maschere….

Una crisi globale che attanaglia l’intero sistema dal Nord al Sud, ma che il mondo dello spettacolo sta vivendo con maggiore angoscia.

Un problema visto nella globalità del settore si parla di programmazione, produzione, formazione, festival, promozione. Bandi che a causa di questo stop subiranno una frenata con conseguente ricaduta sull’intera progettazione legata allo spettacolo dal vivo, a livello ministeriale, regionale, locale.
Si parla di un comparto che rischia di sostenere la maggior parte dei costi previsti senza poter contare sugli incassi, annullamento di giornate recitative, giornate lavorative e relativi oneri, piazze, spettatori.
Seconda una stima di Agis le perdite del settore sono di oltre 10 mln in una sola settimana.
Un altro aspetto è quello che i soggetti finanziati dal Ministero rischiano di non mantenere a consuntivo i parametri dichiarati a preventivo, lo stesso accade per i soggetti sostenuti dalle Regioni e dagli Enti Locali.
Le conseguenze di tutto questo ricadranno come sempre su i più deboli. Su quelle compagnie, su quei fornitori, su quelle agenzie che non hanno capacità economiche a lungo termine e che nessuno tutelerà se non con i miseri 600€.

Con l’annullamento di Festival di teatro, mostre, spettacoli danzanti, spettacoli canori le ricadute economiche ricadranno inevitabilmente anche su tutto l’apparato logistico ed organizzativo. Strutture ricettive, ristoranti ,bar, attività varie, con il blocco delle attività spettacolistiche hanno perso una larga fetta di turisti, oltre che di gente che formano compagnie e spettatori locali

I lavoratori dello spettacolo da sempre sono una categoria non riconosciuta come altre attività ed ora lo scotto da pagare è grande. E’ vero questa è una crisi che nessuno si aspettava, nemmeno nella peggiore delle sceneggiature, però è anche vero che fino ad oggi nessuno delle alte sfere istituzionali stia facendo qualcosa di concreto.

Di questo passo si rischia di perdere per strada tante compagnie e tanti artisti, fiore all’occhiello della nostra amata Italia, un vero peccato per un arte che nel mondo ci hanno sempre invidiato e copiato!

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