Subito dopo il consiglio comunale on line incentrato sulla questione “Covid-19” il sindaco Cannito ha partecipato alla processione (senza la partecipazione popolare) per il rinnovo del voto centenario della città di Barletta al Santissimo Sacramento.
Di seguito il testo pronunciato in Chiesa prima dell’uscita della Processione penitenziale.
Nel giorno decimo del mese di aprile 2020 della tredicesima indizione, tempore pestis COVID-19, alla presenza di Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Leonardo D’Ascenzo, Arcivescovo di Trani-BarlettaBisceglie e titolare di Nazareth, di Mons. Filippo Salvo, Vicario Episcopale di Barletta, del Can. Francesco Fruscio, Arciprete del Capitolo della Concattedrale di Santa Maria Maggiore in Barletta e da esso delegato, dell’avv. Gaetano Lacerenza, Priore dell’Arciconfraternita del Santissimo Sacramento in San Pietro e per essa operante, io, Cosimo Damiano Cannito, Sindaco della Città di Barletta, in nome e per conto della Giunta comunale, del Consiglio Comunale e della città intera, in questa Basilica Concattedrale di Santa Maria Maggiore solennemente intendo rinnovare il Voto di affidamento della città di Barletta formulato il 29 luglio 1656, nelle medesime condizioni di dolore e sofferenza.
La pandemia in corso data dal virus COVID-19, che tante sofferenze e tante morti sta causando in Italia e nel mondo intero e molte altre difficoltà porterà nel futuro, per conseguenza diretta, sulle economie e le società delle nostre comunità, rende drammaticamente attuali le motivazioni alla base delle disposizioni assunte dai nostri antenati.
Esse vincolano anche la presente Amministrazione e quelle future in un patto non scritto con la nostra storia, le nostre tradizioni, la nostra ritualità, i nostri più sacri istituti, nella tutela della memoria comune della nostra città e delle fondamenta che ne costituiscono la base di tradizioni e cultura sulle quali siamo chiamati a edificare la vicenda futura di Barletta.
Tutto questo spinge noi, Sindaco, Giunta comunale e l’intero Consiglio, eletti delegati pro tempore all’amministrazione della cosa pubblica, a non interrompere quel patto e, per questo, a non interrompere quel legame sancito con il Voto del 1656, ma a rinnovarlo con maggiore forza, nella garanzia di continuità con gli impegni presi dai nostri avi e nel sostegno che tali festività dovranno ottenere per il futuro.
Per questo, impegniamo noi e gli amministratori che verranno a fare altrettanto e a perseguire con sempre più consapevole convinzione l’importanza di tali impegni, non solo simbolici, essendo essi garanzia del vincolo esistente tra i Barlettani e la sacralità del proprio patrimonio comune di cultura e ritualità, sia essa laica o sostenuta dalla fede ma che è alla base delle nostre tradizioni più antiche.
Anche per questo, quali Amministratori di Barletta, intendiamo rafforzare questo impegno non solo garantendo il sostegno della città a che tali impegni solennemente assunti e ribaditi nei secoli non vengano interrotti, ma ricordando altresì che oggi la nostra comunità è composta da fedi e culture differenti, alle quali la nostra Costituzione sub art. 3 riconosce uguaglianza cultuale e di diritti.
Per questo, nel pieno delle mie funzioni di rappresentanza della comunità cittadina, impegno Noi e gli Amministratori futuri anche a sostenere e valorizzare tutte le occasioni cultuali che la nostra città avvertirà il bisogno di celebrare in particolari condizioni di necessità e in momenti drammatici per la nostra comunità, quali quelle alla base della formulazione del Voto in oggetto e del suo rinnovo con il quale oggi ci impegniamo.
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