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Andria – Positivo al Covid-19 passeggia fuori casa indisturbato: i vicini chiamano la Polizia

15 Aprile, 2020 | scritto da Alessandro Liso
Andria – Positivo al Covid-19 passeggia fuori casa indisturbato: i vicini chiamano la Polizia
Andria
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Per diversi giorni ha girovagato indisturbato per la città, ha fatto la spesa ed è andato in posta come se nulla fosse.
Purtroppo era risultato positivo al Coronavirus da diverso tempo e le solite faccende quotidiane non poteva farle, anzi doveva rispettare l’obbligo di rimanere in quarantena domiciliare, imposto dall’ex art. 260 su Leggi Sanitarie.

E’ accaduto in un quartiere periferico di Andria e il protagonista della vicenda è un 50enne del luogo.
Negli ultimi giorni sui social sono girati video ed immagini dell’uomo mentre, vicino alla sua abitazione, veniva ammonito e consapevolizzato dai suoi vicini che, instancanti, gli intimavano di rimanere in casa e non uscire per nessun motivo.

Stamane l’epilogo. Qualcuno, vedendolo ancora in giro, ha deciso di chiamare la Polizia.
Accorsi sul posto, coadiuvati da un’auto medica, gli agenti del locale commissariato hanno citofonato all’abitazione dell’uomo, senza ricevere alcuna risposta. Poi sono stati i vicini stessi a spiegare nei dettagli la situazione. In particolare, una donna ha affermato di aver chiamato più volte le forze dell’ordine: “Ho addirittura chiamato la Regione, proprio per scongiurare altre uscite dell’uomo. Ma fino al vostro arrivo, è capitato altre due volte“.

Poi la stessa ha spiegato agli agenti di essere stata più volte minacciata dall’uomo e di aver timore, per lei e la sua famiglia, di rimanere in quella casa.

A quel punto il 50enne, sollecitato anche da altri agenti, ha deciso di uscire allo scoperto sul balcone e di interloquire con le forze dell’ordine: “Abito con mia madre e mio padre è ricoverato”, poi ha avvisato gli uomini in divisa che sarebbe uscito dalla parte posteriore dell’abitazione.

Lì è stato fermato ed identificato dalla Polizia che poi ha provveduto a denunciarlo.
Si tratta di un sorvegliato speciale che ora, presumibilmente, dovrà rispondere di “epidemia colposa” e rischia fino a 5 anni di reclusione.

Abbiamo ritenuto opportuno evitare di pubblicare video, immagini o citare nomi o luoghi riconducibili all’uomo o alla zona interessata della città per rispetto di tutte le persone coinvolte nella vicenda.

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