Lo stop alle attività produttive imposto al Paese per contenere il contagio da coronavirus inizia a far sentire i suoi pesanti effetti negativi su consumatori e famiglie, a causa delle entrate ridotte.
Con il prolungamento di altre due settimane, il rischio che la bomba sociale esploda si fa sempre più concreto.
E’ quindi sacrosanto che lo Stato si faccia carico di questa ulteriore situazione di emergenza ma le modalità previste dal Dpcm annunciato ieri sera dal Presidente Conte non sono affatto condivisibili”.
E’ il primo commento del senatore di Forza Italia Dario Damiani al Dpcm varato ieri dal Governo.
“Bene i 300 milioni, che andranno suddivisi fra gli oltre 8 mila comuni italiani e vincolati all’erogazione di bonus alimentari per cittadini in stato di necessità; ma ad occuparsi materialmente della gestione pratica di questa emergenza, che da sanitaria prima, economica poi, adesso sta diventando sociale e umana, saranno i Servizi Sociali comunali.
Già in prima linea per le ordinarie criticità di ogni comunità, a loro viene delegata dal governo centrale anche la gestione di un’emergenza dalle imprevedibili conseguenze sociali, in una situazione di estrema pressione psicologica.
Da ex amministratore locale per 15 anni non posso che esprimere tutta la mia solidarietà ai Sindaci, agli assessori, ai consiglieri, ai dirigenti e dipendenti comunali e a tutti gli operatori che dovranno gestire, arginare e contenere le legittime richieste di aiuto di tanti cittadini in difficoltà.
Da primo presidio e baluardo sul territorio, per colpa di certe infauste decisioni nazionali si diventa purtroppo il primo bersaglio delle tensioni sociali.
Perciò, a mio parere, il governo centrale avrebbe dovuto utilizzare altri sistemi di accreditamento dei fondi per l’emergenza alimentare:
per esempio, avrebbe potuto richiedere ai comuni l’elenco di soggetti e famiglie in difficoltà e provvedere direttamente all’erogazione delle somme spettanti su conti correnti, carte ricaricabili o tessera sanitaria.
Esistono svariati strumenti supportati dalla tecnologia che consentono di interagire direttamente fra Stato e cittadino, ma si è scelto di scaricare l’onere più gravoso sugli amministratori locali, già alle prese in questo momento con un impegno titanico per garantire il rispetto delle innumerevoli regole di contenimento del contagio imposte a tutela della salute pubblica.
La ritengo una decisione profondamente errata, che mi auguro possa essere rivista nelle prossime ore per evitare l’esplosione di focolai di rabbia sociale di cui già abbiamo avuto le prime avvisaglie con alcuni assalti ai supermercati.
Si faccia tutto il possibile per evitare sui territori potenziali pericoli nella gestione di questa drammatica situazione”, conclude il senatore Damiani.
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