I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Andria hanno arrestato per il reato di tentato omicidio aggravato, il pregiudicato andriese GRANATA Giuseppe 49enne attinto da una ordinanza cautelare, emessa dal Tribunale del Riesame di Bari, a seguito di Appello presentato dal P.M. della Procura della Repubblica di Trani titolare dell’indagine, in quanto ritenuto responsabile del tentato omicidio di PISTILLO Vincenzo, 49enne (fratello dei germani Michele e Francesco) intraneo all’organizzazione mafiosa denominata “clan Pistillo” egemone nel quartiere San Valentino di Andria, avvenuto il 12 luglio 2018.
Le indagini condotte dalla Sezione Operativa della Compagnia CC di Andria, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, attraverso attività tecniche, servizi di osservazione ed analisi degli elementi emergenti dalle investigazioni, permettevano di ricondurre quel grave fatto di sangue a GRANATA Giuseppe, il quale, nel tardo pomeriggio del 12 luglio 2018, dopo aver pedinato la vittima nel rione San Valentino, lo aggrediva accoltellandolo in più punti dell’addome, provocandogli gravi ferite da lacerazione. La vittima prontamente soccorsa veniva trasportata in ospedale dove veniva giudicata in “prognosi riservata”.
Le investigazioni permettevano di ricondurre quell’azione, verosimilmente alle continue prepotenze attuate da Pistillo Vincenzo nei confronti del GRANATA e della sua famiglia, che riacutizzavano vecchi rancori, in realtà mai sopiti, riconducibili all’omicidio di Granata Leonardo, 30enne (fratello dell’indagato) avvenuto il 28 dicembre 1999 ad opera di Pistillo Michele (fratello di Vincenzo). Come si ricorderà il 28 dicembre 1999, verso le ore 21.35, in Andria, nel bar “Il Caffè “, collocato nel Viale Pietro Nenni, vennero uccisi in un efferato agguato i pregiudicati Granata Leonardo e Capogna Giacinto, quest’ultimo ritenuto vicino al clan Pastore.
Il Capogna venne attinto da colpi d’arma da fuoco al volto, mentre il Granata venne colpito in zona toracica. Dalle prime indagini, emerse che il movente del fatto delittuoso fosse da ricercare nella “guerra di mala” in atto tra i clan Pastore/Pistillo, per il predominio sul territorio di Andria ed il controllo delle attività illecite, collegandolo quale ritorsione al precedente fatto di sangue (omicidio di Pistillo Benito fratello di Vincenzo ad opera di esponenti del clan Pastore). Per quei fatti si accertarono le responsabilità di Pistillo Michele (fratello di Vincenzo) che venne condannato alla pena di anni 26 di reclusione.
Granata Giuseppe si trova ora detenuto, per ragioni di sicurezza collegate ad eventuali ritorsioni, presso una Casa Circondariale fuori Regione.
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