breaking news

Ambiente e Covid-19: intervista a Riccardo Larosa, presidente del circolo Legambiente Andria.

28 Marzo, 2020 | scritto da Redazione
Ambiente e Covid-19: intervista a Riccardo Larosa, presidente del circolo Legambiente Andria.
ambiente
0

di Antonio Leonetti

Dalle registrazioni delle centraline Arpa, poste nei diversi comuni si registrano buone diminuzioni dei valori di polveri inquinanti come PM10 e PM 2.5. Questo, in gran parte è attribuibile alla diminuzione dell’uso delle automobili che circolano per le nostre città.

Abbiamo chiesto a Riccardo Larosa presidente del circolo Legambiente di Andria, alcuni consigli su come migliorare i nostri stili di vita impattando sempre meno sull’ambiente, indicandoci come la parola chiave del futuro è RIDUZIONE!

Buona lettura.

 

Come nasce Legambiente Andria e quali necessità hanno portato alla creazione di un circolo?

Il circolo Legambiente di Andria “Thomas Sankara” nasce nel 2008 dalla passione e dalla voglia di un gruppo di ragazzi di confrontarsi sui temi ambientali e di denunciare quelle che erano (e molte rimangono) le problematiche della nostra città.

 

Qual è il ruolo di un’associazione ambientalista in un territorio come il nostro? E quali le azioni principali di Legambiente?

Il ruolo di un’associazione come Legambiente, che si contraddistingue per l’ambientalismo scientifico, è quello di sentinella del territorio. Come? Mettendo in campo le competenze e fondando ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici. Infatti, grazie al comitato scientifico regionale formato da diverse figure professionali specializzate, siamo in grado di “studiare le carte”. Sono molto note le battaglie di Legambiente a livello nazionale e locale contro i mega impianti, gli ecomostri e i diversi scempi ambientali, campagne che hanno portato alla revisione di progetti o al loro stop.

A livello locale i volontari del circolo si occupano di sensibilizzare amministrazione e popolazione sulle diverse tematiche ambientali (come la raccolta differenziata, mobilità sostenibile, risparmio idrico, stile di vita sostenibile) e di svolgere le diverse campagne nazionali: “Festa dell’albero”, “Puliamo il mondo”, “m’illumino di meno” e “Orti in festa”.

Nello specifico il circolo di Andria si occupa anche del recupero e gestione di aree urbane degradate: abbiamo inaugurato il Giardino Mediterraneo nel 2009, successivamente dal 2015 l’Orto e il Bosco urbano nel quartiere di San Valentino, coinvolgendo le scolaresche e gli abitanti del quartiere.

 

Come pensi stia reagendo l’ambiente, la nostra città a questa quarantena covid-19?

Negli ultimi mesi la centralina ARPA per il monitoraggio della qualità dell’aria posizionata in Via Vaccina ha registrato diversi sforamenti dei limiti delle polveri sottili (PM10, PM 2,5) dovute quasi esclusivamente al traffico veicolare.

Anche se non possiamo godercela in pieno, sicuramente, la qualità dell’aria della nostra città in questi giorni è nettamente migliorata.

Per curiosità stamattina ho controllato sul sito dell’ARPA Puglia e confrontando le stesse giornate di due mesi differenti (24 febbraio e 23 marzo), abbiamo registrato che i livelli delle polveri sottili risultano dimezzati!

Nota dolente sono i presidi sanitari, mascherine e guanti di cui la città è invasa. Ci arrivano segnalazioni e foto di pratiche ormai diffuse, del loro abbandono per strada, nelle fioriere degli alberi, sulle panchine. Ricordiamo ai cittadini che mascherine e guanti vanno gettati nel secco residuo, perché oltre ad essere un rifiuto possono costituire anche un rischio biologico.

 

Collegandoci alle campagne menzionate per promuovere stili di vita che salvaguardino l’ambiente, la natura, o che sollevino problematiche relative alla salute, alla salubrità dell’aria, quali indicazioni possiamo cogliere da Legambiente affinché si cambi veramente?

La parola chiave del futuro è RIDUZIONE!

Dobbiamo sicuramente rivedere i nostri stili di vita cercando di cambiare alcuni nostri comportamenti, e quindi RIDURRE la produzione di rifiuti (con acquisti consapevoli, eliminando dalla nostra spesa i prodotti che contengono più imballaggi, evitare l’acquisto di prodotti usa e getta, riusare e riutilizzare prodotti), RIDURRE l’utilizzo dei mezzi a motore (andando a piedi, in bicicletta ed utilizzando i mezzi pubblici), RIDURRE i consumi idrici, RIDURRE gli sprechi di cibo.

Piccoli gesti di ognuno che possono fare la differenza se sommati a livello globale.

 

Cosa possiamo imparare da questa quarantena? Abbiamo letto alcuni articoli che mettono in correlazione covid-19 con l’inquinamento atmosferico, possiamo dire che potrebbe esserci un fondo di verità?

L’unica certezza che oggi abbiamo, visti gli ultimi rapporti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, è la correlazione tra l’esposizione a polveri sottili e l’insorgenza di malattie dell’apparato cardiaco e respiratorio (che solo in Italia causa circa 80 mila decessi ogni anno).

Difficile stabilire in così poco tempo una correlazione tra il diffondersi del covid-19 e l’inquinamento atmosferico. C’è uno studio dell’Università di Bologna che ha avanzato una correlazione tra i superamenti dei limiti di PM10 nelle centraline di alcune città e il numero di ricoveri da covid–19. Si tratta di una correlazione basata su un numero assai limitato di osservazioni, e dunque un’ipotesi da verificare, ma il fenomeno alla base, il particolato fine come vettore per altri inquinanti è noto.

Addirittura, c’è chi oggi stima che le morti da covid-19 saranno comunque inferiori a quelle potenziali dovute ai livelli alti di polveri sottili che fortunatamente, come sta succedendo in questi giorni, a causa dei blocchi produttivi e delle limitazioni dei diversi decreti, sono drasticamente ridotti.

 

Cosa ci consiglia per promuovere il rispetto dell’ambiente rimanendo a casa?

Esaminiamo i nostri comportamenti durante tutta la giornata. Possiamo ridurre l’impatto sull’ambiente della nostra abitazione? Certo!

Abbassiamo il riscaldamento, 19 gradi sono più che sufficienti, inutile creare in casa un microclima tropicale.

Utilizziamo prodotti per la pulizia della casa che siano naturali, oppure possiamo auto produrli. Ci sono in rete decine di ricette e video tutorial, in teoria basterebbero aceto, limone, bicarbonato e sapone di Marsiglia. Inutile continuare ad utilizzare prodotti chimici che danneggiano sia chi li utilizza sia l’ambiente.

Altro tema riguarda gli scarichi, in cui spesso per abitudine sono ricettacoli di cotton fioc e di olio di frittura che hanno un impatto enorme!

Ultimo accorgimento, ma non meno importante, è il consumo domestico di energia: chiediamo l’eliminazione degli sprechi inutili (calcolati in circa il 40% del suo utilizzo). Tante stanze sono piene di led di apparecchi elettronici: con una ciabatta è possibile disattivarli tutti. Consigliamo, inoltre, di utilizzare gli elettrodomestici a pieno carico o di utilizzare i coperchi sulle pentole quando si cucina per aiutare l’ebollizione e risparmiare gas metano.

La nostra associazione è sempre attiva attraverso i canali social e la stampa, anche in questo momento poco facile in cui le tematiche ambientali sembrano passate in secondo piano.

 

Sul sito di Legambiente #iorestoacasa trovate contenuti e podcast su tematiche ambientali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Send this to a friend