L’arrestato è un andriese, classe ’92, già conosciuto dagli investigatori per precedenti nell’ambito di manifestazioni sportive.
L’attività d’indagine, avviata dopo i recenti fatti avvenuti nella città di Andria – l’imbrattamento del campanile della Cattedrale con una svastica di colore nero del 22 gennaio scorso e l’esplosione di un ordigno sul veicolo del tecnico della locale squadra di calcio, avvenuto il 15 gennaio – è stata condotta dai poliziotti della DIGOS della Questura di Bari e del Commissariato di P.S. di Andria che hanno effettuato alcune perquisizioni presso le abitazioni di persone vicine sia alla tifoseria organizzata della Fidelis Andria, che a movimenti di estrema destra.
L’attività ha consentito di rinvenire, all’interno di una delle abitazioni perquisite, un vero e proprio deposito clandestino di materiale esplosivo. I poliziotti hanno infatti sequestrato diverse batterie di fuochi e numerosi manufatti esplosivi vietati, che potrebbero essere acquistati esclusivamente da addetti ai lavori in possesso di determinate certificazioni. Il materiale esplosivo, oltre 6 kg, era “custodito” sotto un letto ed in un armadio, all’interno di una camera da letto in cui era presente anche una stufa a gas che avrebbe potuto determinare l’esplosione del materiale.
Nell’abitazione dell’uomo è stato inoltre rinvenuto materiale, adesivi e manifesti elettorali, che attestano la militanza dello stesso ad un movimento di estrema destra; rinvenuta e sequestrata anche una bomboletta smalto spray acrilico, contenente vernice di colore nero, uguale a quella utilizzata per imbrattare con una svastica il muro esterno del campanile della Cattedrale di Andria.
Sono in corso approfondimenti finalizzati ad accertare l’eventuale coinvolgimento dell’arrestato nei due episodi che hanno interessato Andria nel mese di gennaio.
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