Si chiama “Anfiteatro della Solidarietà” e si trova nel cuore del parco comunale “Giuseppe Marano” della città di Andria, in un’area di 70.000 metri quadri.
Dopo le segnalazioni giunte in redazione, in cui viene denunciato lo stato di degrado ed abbandono in cui versa la struttura comunale, abbiamo deciso di effettuare un sopralluogo in zona. Il risultato? Un’immagine davvero vergognosa.
Giunti sul posto, la prima cosa che risalta agli occhi è la fontana posta all’ingresso: un monumento dedicato a 13 medaglie d’oro, 13 aviatori italiani trucidati a Kindu, in Congo, il 12 novembre 1961. Fuori uso da tempo e preda di atti vandalici.
Una lapide recita: “Esempio per le generazioni future”. Sì, le stesse generazioni che l’hanno deturpata.
Murales e scritte dovunque, rifiuti di ogni genere abbandonati per le scale, ringhiere arrugginite, altre completamente divelte.
Per di più, in alcuni punti sono state asportate addirittura intere lastre di marmo, mentre calcinacci e pietre fanno da cornice ad un ambiente completamente deturpato.
Uno spettacolo raccapricciante se pensiamo che, non molto tempo fa, nello stesso anfiteatro si svolgevano eventi ludici, teatrali e musicali rivolti a tutta la comunità andriese e non.
Due le cause principali. Inciviltà ed assenza di controlli.
Le telecamere installate in tutta la villa comunale, dall’ex amministrazione Giorgino, pare che non funzionino. Nemmeno quella posta direttamente sull’anfiteatro.
Bene pubblico vuol dire proprietà di tutti.
Occorre urgentemente bonificare la zona e riattivare l’occhio del “grande fratello”: è imminente il sopraggiungere della bella stagione e sarebbe bello riportare l’impianto ai fasti di un tempo.
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L’inciviltà regna sovrana in tutta la città.Basta andare un po’ in giro.