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Il percorso culturale e storico degli ebrei a Trani. VIDEO

27 Gennaio, 2020 | scritto da Antonella Loprieno
Il percorso culturale e storico degli ebrei a Trani. VIDEO
Attualità
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Dopo la seconda guerra mondiale, la Puglia rappresentò per gli ebrei una terra di speranza. In 1700 arrivarono a Trani dove furono ospitati nel centro di accoglienza delle Casermette, precisamente dove oggi è situata la sede del commissariato di polizia di stato. Rimasero a Trani fino al 1949, dopodichè i centri furono progressivamente chiusi perchè le autorità temevano che la massiccia presenza di ebrei potesse essere sfruttata dai servizi segreti. Alcuni ebrei riuscirono a tornare a casa in Israele o in altre parti del mondo.
La storia degli ebrei a Trani è stata raccontata nell giorno della ricorrenza internazionale della memoria in Biblioteca, grazie alla Fidapa e gli alunni delle scuole, Bovio, Baldassarre e Giustina Rocca.
Al tavolo dei relatori, Maria Mazzilli, presidente della della Fidapa di Trani, Mario Schiralli, ex direttore della biblioteca e le docenti Giuditta Bianchi, Marilena Gaudio e Ilaria di Cugno.
Durante l’incontro gli studenti si sono cimentati nella recitazione di poesie e ontonato canti a tema.
“Tra le tante storie legate agli ebrei ospitati a Trani, racconta Mario Schiralli, scrittore e giornalista, già direttore della biblioteca di Trani, c’è quella di Gessi, nata nel campo di Trani, figlia di ebrei polacchi”.
Schiralli ricorda anche che in via Tasselgardo, di fronte al liceo classico, sede della scuola Giustina Rocca, ex Gil, fu istituita una struttura ospedaliera dove nacquero più di 400 bambini ebrei e dove vennero ricoverati anche profughi provenienti da Barletta e da altri campi. Trani, dunque, si distingue oggi per aver dato una speranza agli ebri di poter tornare a casa.
Al centro dell’incontro anche il concetto di disumanizzazione, “perchè, ha detto la docente Bianchi, apporre un marchio ad un bambino altro non è che l’inizio della disumanizzazione termine, oggi sostituito dall’indifferenza e dal pregiudizio”.
Perchè nessuno ha agito affinchè non succedesse? Perchè non hanno bombardato i treni vuoti e i binari per evitare il trasferimento di umani nei campi di concentramento? Perchè hanno permesso che 6 milioni di persone venissero torturati? Domande senza risposta di cui una preoccupante. Può succedere ancora? Sì, se restiamo indifferenti

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