Sono stati resi noti questa mattina,
dal direttore scientifico di Arpa Puglia Vincenzo Campanaro e dal direttore del dipartimento Arpa della Bat Giuseppe Gravina, i risultati del campionamento degli inquinanti in atmosfera compiuto
nell’immediatezza dell’incendio divampato il 29 dicembre scorso nella zona industriale di Barletta, che ha distrutto un’azienda, la Dalena Ecologica, dedita al trattamento di rifiuti.
E’ emersa la presenza in atmosfera di diverse sostanze, fra cui Benzo(a) pirene, diossine e furani.
I valori sono alti ma per tutti questi inquinanti o non esiste un valore normativo a breve termine (per il Benzo(a)pirene viene stimata la media annuale), o, come nel caso delle diossine e dei furani, fra cui PCCD/F e PCB, non esiste un riferimento normativo per le concentrazioni in aria ma dei valori di riferimento basati su linee guida e documenti di indirizzo che, pur non avendo valore prescrittivo, indicano delle soglie che sono state ovviamente di gran lunga superate al momento dell’incendio.
Ora si attende il risultato delle emissioni in atmosfera di un campionamento effettuato due giorni fa, il 7 gennaio, per capire come la situazione si è evoluta col trascorrere del tempo.
Il campionatore utilizzato, che era stato posto in via Callano, sottovento rispetto al sito dell’incendio, sarà nei prossimi giorni spostato in direzione della
città per circoscrivere la zona eventualmente contaminata.
All’incontro, che si è svolto nella sala giunta di palazzo di città, oltre ai responsabili di Arpa, al sindaco Cosimo Cannito, all’assessore Ruggiero Passero all’Ambiente e al vice sindaco Marcello Lanotte, erano presenti, fra gli altri, il direttore generale della Asl Bt, Alessandro Delle Donne, il direttore del dipartimento di Prevenzione Riccardo
Matera, il comandante della polizia municipale Savino Filannino, il dirigente del Settore Ambiente Donato Lamacchia, diversi consiglieri comunali e componenti della giunta.
Le parti si sono concentrate sulla necessità di passare alla verifica
della matrice suolo e della sua eventuale contaminazione.
Arpa Puglia ha fornito una mappa che individua in un cuneo ottenuto con un modello matematico l’area potenziale di massima ricaduta degli inquinanti, nella
quale andrà a compiere verifiche in nove punti.
Il sindaco Cannito ha proposto che a tali verifiche il comune ne aggiungerà ulteriori che eseguirà per proprio conto allo scopo di delimitare e confinare la zona contaminata rispetto a quella non intaccata dalle emissioni prodotte dall’incendio.
Nell’immediato, una ordinanza disporrà il divieto di produzione, raccolta e consumo di ortaggi nella zona individuata da Arpa e gli agenti di polizia locale insieme agli addetti del Sian (Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione) e dell’ufficio Prevenzione della Asl compiranno dei sopralluoghi nella zona interessata per verificare l’eventuale presenza di colture che dovranno essere estirpate.
Dalla riunione è emersa,unanimemente, la necessità di mettere al più presto in sicurezza e bonificare il sito dell’incendio per evitare ulteriori dispersioni di ceneri e sostanze contaminanti.
Essendo il sito sottoposto a sequestro, il primo cittadino, quale autorità responsabile della salute pubblica, si farà portatore di tale condivisa esigenza e farà richiesta all’Autorità giudiziaria di poter intervenire in tale direzione nel rispetto e compatibilmente con la misura in atto.
“Quello che più ci preme – ha detto il sindaco Cannito – è la tutela della salute pubblica.
Assodato che nella fase acuta non ci sono stati casi di intossicazione, ora ci si deve concentrare sull’aspetto più delicato che è l’eventuale contaminazione del suolo e fare tutto il possibile per evitare che le diossine entrino nella catena alimentare attraverso le colture e gli alimenti.
Questo è la ragione per cui, insieme ad Arpa, anche il comune si farà carico di analizzare i terreni intorno alla zona delimitata dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale, per poter delimitare con precisione la zona eventualmente contaminata e controllarla”.
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