In risposta al comunicato stampa firmato dal “Centrodestra Margherita” sull’atto di permuta transattiva tra il Comune di Margherita di Savoia e l’Agenzia del Demanio approvato in sede di consiglio comunale con delibera n. 27 del 17 giugno 2019 e poi sottoscritto tra le parti in data 3 luglio 2019, il Sindaco avv. Bernardo Lodispoto confuta le affermazioni contenute nel predetto articolo.
«Con la cifra stilistica che li contraddistingue, fatta solo di toni aggressivi e urlati (quando non addirittura di insulti personali e familiari, come accaduto in sede di consiglio comunale proprio in occasione della discussione sull’atto in questione) gli esponenti del Centrodestra Margherita incappano in un’altra clamorosa topica. Potrei facilmente ironizzare sui motivi “ampiamente chiariti e precisati” nella circostanza dalla consigliera Elena Muoio alla base della sua astensione (ammise di non aver letto gli atti, che pure le erano stati notificati a mezzo PEC, non avendo partecipato alla conferenza dei capigruppo) e potrei ulteriormente puntualizzare, come già ho fatto all’epoca in sede di consiglio, che l’astensione del sottoscritto, dell’assessore Grazia Galiotta e del presidente dell’assemblea Giuseppe Napoletano era dettata da motivi di opportunità politica, a garanzia della massima trasparenza e proprio per non alimentare inutili polemiche su eventuali conflitti di interesse, essendo tutti e tre residenti in una delle zone interessate dall’atto. Ma preferisco restare ai fatti e replicare punto per punto alle fantasiose accuse degli scriventi, rispondendo carte alla mano».
Il Sindaco Lodispoto entra dunque nel merito della questione: «In via preliminare è necessario precisare a chiare lettere che con quell’atto transattivo non è stato trasferito al Comune alcun fabbricato, ma che il passaggio ha riguardato esclusivamente terreni che, dagli anni Ottanta in poi, il Comune ha occupato per fini di pubblica utilità. Su tali suoli, infatti, sono state realizzate opere pubbliche di diversa natura come la Scuola Media di Zona Regina, gli alloggi in Zona 167 e la relativa rete pluviale, il nuovo Palazzo di Città, la rete idrica fognante nel centro urbano, i parcheggi a raso e via dicendo. L’atto di permuta ha riguardato, nello specifico, il trasferimento in proprietà al Comune di suoli ed aree di sedime già di proprietà del Demanio. Va precisato che, in alcuni casi, l’intestazione catastale risultava impropria: per questo motivo, rispetto alla bozza approvata in consiglio comunale, le parti hanno convenuto di dettagliare in maniera minuziosa, attraverso un elenco puntuale, le particelle che sarebbero state oggetto di voltura al Comune. La modifica dell’atto è stata possibile poiché non si trattava di variazioni sostanziali ai contenuti approvati con la delibera di consiglio, bensì di mere specifiche di dettaglio. Le volture di tali particelle interessano la proprietà delle aree e non comportano alcuna modifica per i proprietari dei fabbricati, i quali non subiscono alcuna variazione per effetto dell’atto di permuta».
Il sindaco spiega quali sono i vantaggi per il Comune derivanti dall’accordo: «Alla luce di quanto detto, non solo non c’è alcun mancato introito per il Comune di Margherita di Savoia ma anzi, con la sottoscrizione della permuta, l’Ente ha chiuso con un accordo bonario un contenzioso che in passato aveva fatto paventare il rischio di dover indennizzare lo Stato una somma pari a 354mila euro: su iniziativa del Comune, in luogo del capitale – che avrebbe inevitabilmente pesato sui cittadini – si è ceduto allo Stato un immobile di pari valore, per il quale il Comune non percepiva alcun canone avendolo locato in regime di comodato d’uso al locale Ufficio Marittimo. Tale passaggio di proprietà, inoltre, ha comportato il risparmio delle spese di manutenzione straordinaria, prima di competenza del Comune, che sono ora a totale carico dello Stato. Per quanto concerne la questione relativa alla planimetria catastale, all’APE e alla dichiarazione degli estremi della licenza edilizia va detto che gli stessi sono stati correttamente prodotti, come previsto per legge, per l’unico fabbricato rientrante nella permuta, cioè appunto il manufatto sede dell’Ufficio Locale Marittimo: in particolare, in luogo degli estremi, è stata prodotta la dichiarazione sostitutiva di “opera iniziata anteriormente al 1° settembre 1967”, come risultante dagli atti».
In conclusione il sindaco Bernardo Lodispoto dichiara: «Ritengo di aver risposto nel merito in maniera più che esaustiva su ogni punto della vicenda e di aver dimostrato che ci troviamo ancora una volta di fronte all’ennesima bufala da parte del Centrodestra Margherita, ai cui rappresentanti rinnovo l’invito già rivolto a suo tempo proprio in occasione del consiglio comunale del 17 giugno scorso: leggete gli atti con attenzione perché questo è il vostro compito di consiglieri comunali, o quanto meno suggerite al vostro incaricato di approfondire meglio gli argomenti, anche se egli si ritiene un profondo conoscitore della materia giuridico-catastale. Eviterete così, in futuro, di incappare in altre brutte figure e secche smentite come questa».
Send this to a friend