Dopo le ulteriori lamentele sollevate dai residenti del Comitato di Via Andria e Via Callano in merito ai tempi per la realizzazione di due passaggi pedonali che diano la possibilità ai residenti medesimi di raggiungere il centro urbano e i servizi di prima necessità come scuole e negozi ubicati in zona Patalini, da Palazzo di Città giunge la seguente replica:
Il progetto per la realizzazione del passaggio pedonale per collegare via Andria a via Filannino, redatto dal comune di Barletta, è al vaglio di Ferrotramviaria, così come previsto dagli accordi e dalla convenzione stipulata con la società che gestisce la linea Bari Nord.
Così stanno le cose, così era previsto che fossero e non sarebbe stato in alcun modo possibile, come si apprende da fonti di stampa, chiudere la vicenda passaggio pedonale tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre scorsi.
E questo per tutta una serie di motivi che, chi dice il contrario, in realtà conosce benissimo.
Quali sono queste ragioni? Basta ripercorrere la cronologia dei fatti per spiegarle.
Partiamo dall’accusa originale, quella cioè di non avere pensato preliminarmente alla realizzazione di tale passaggio pedonale.
Questa è stata un’idea dell’Amministrazione comunale sin da prima dell’avvio del cantiere, cassata però da Ferrotramviaria per via del passaggio dei treni.
Le corse sulla linea Bari nord si sono interrotte il 16 settembre.
Appresa tale notizia la soluzione del passaggio pedonale per mitigare i disagi dei residenti della zona è stata riproposta a Ferrotramviaria.
Era il 23 settembre e il direttore Massimo Nitti finalmente accoglieva tale possibilità specificando che Ferrotramviaria avrebbe dovuto valutare e dare l’ok al progetto.
Da qui a raccontare che il passaggio sarebbe stato presto fatto ce n’è di differenza. Fra l’una e l’altra cosa vi sono la realtà delle cose, le procedure e le leggi.
C’è stato bisogno di sottoscrivere una convenzione con Ferrotramviaria, cosa accaduta il 15 novembre scorso, e di capire e individuare la proprietà del muro attraverso il quale quel passaggio deve passare, il muro dell’IP, Italiana Petroli.
Ottenuta la convenzione anche con IP, entrambi i protocolli hanno scontato il passaggio in giunta il 12 dicembre scorso.
Intanto gli uffici tecnici comunali hanno lavorato alla progettazione di questo passaggio pedonale che deve essere realizzato secondo i criteri di legge, si tratta di un progetto complesso che non potrà realizzare Bar.s.a.
. Prevede una rampa per i disabili e le persone a ridotta mobilità, ringhiere e passamano per consentire l’attraversamento in sicurezza e l’uso di materiali idonei per la copertura e transitabilità dei binari.
Da oggi questo studio di fattibilità è al vaglio di Ferrotramviaria, superato il quale si passerà ai livelli successivi di progettazione, definitiva ed esecutiva.
Stabiliti a quel punto i costi dell’opera si userà la procedura più breve possibile prevista per legge per l’affidamento dei lavori per la sua realizzazione.
“Costi di cui si farà carico il comune di Barletta, che sta facendo tutto quanto possibile e nelle prerogative dell’ente per tutelare quei cittadini penalizzati dalla sussistenza del cantiere per la soppressione dei passaggi a livello nelle vicinanze del luogo in cui risiedono”,
sottolineano per conto dell’Amministrazione comunale gli assessori alle Manutenzioni Lucia Ricatti e ai Lavori pubblici Gennaro Calabrese.
“Abbiamo preso in carico queste persone e la loro situazione sin da prima dell’avvio del cantiere – concludono ricatti e Calabrese – col massimo impegno possibile e mettendo a disposizione ogni risorsa, umana ed economica, per alleviare e mitigare i disagi che stanno vivendo e che comprendiamo.
L’accusa di abbandono è ingiusta, di sicuro non abbiamo illuso nessuno, cosa che non è possibile quando si riferisce la verità”
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