Una richiesta di aiuto. Un urlo, contro l’impotenza delle forze dell’ordine e di chi vorrebbe solo lavorare, ma è costretto ogni giorno a battersi, contro il “vicino” che non vuole essere disturbato.
Questo è quanto è apparso oggi sulla pagina ufficiale dell’azienda andriese “Glouttonerie”.
Noi non conosciamo per intero la vicenda, ma ci limitiamo a pubblicare il post dell’azienda con la speranza di fare chiarezza e risolvere l’incresciosa situazione.
“È arrivato il momento di rendere pubblica una storia, una storia lunga 8 anni che ci condanna a vivere nella paura di esercitare liberamente la nostra professione.
Molti clienti e molti nostri amici sanno la storia del “vicino”, che in tutti i modi pacifici e in molte circostanze abbiamo provato a far si che sia una convivenza pacifica, ma invece no, dal primo momento minacciati di andare via perché li è zona sua, lui li ci vive e nessuno lo deve disturbare.
Sono seguite decine e decine di querele fantascientifiche da parte sua, pur di disturbare il nostro onesto lavoro.
Nessuna sua denuncia ha avuto seguito, siamo costretti a ricevere visite delle forze dell’ordine, da lui chiamate, ogni qualvolta ci sia un evento. Fin qui è tutto ok.
Noi lo abbiamo denunciato una volta perché ha minacciato di morte la nostra famiglia con una pistola al seguito( quasi un anno fa) la giustizia? Sequestrata l’arma e amen. Oggi l’ennesimo episodio, ha attaccato violentemente il titolare della struttura e il guardiano, intenti a sistemare il manto stradale che porta all’ingresso, che lui stesso ha mal ridotto scavando fossi con la pala per recare un disagio a noi e ai nostri clienti (denunciato anche questo)
Siamo qui a scrivere perché la giustizia in Italia è lenta, molto lenta.
Lavorare con la paura di essere ammazzati da un giorno all’altro non è semplice.
Portiamo avanti il nostro lavoro con dedizione e abbiamo con noi 12 dipendenti regolarmente assunti, siamo una famiglia che guarda avanti, ma così NO.
SE LA GIUSTIZIA NON CI TUTELERÀ NEL GIUSTO MODO, SAREMO COSTRETTI A PRENDERE DECISIONI IRREVOCABILI.
2 PERSONE IN OSPEDALE (OGGI) UNA MINACCIA CON PISTOLA, CHE ALTRO DOBBIAMO ASPETTARE?
ADESSO BASTA”
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