Dopo la riunione convocata a maggio in Prefettura a Barletta, lo scorso 5 novembre i rappresentanti del Comune di Trani, della Rete Ferroviaria Italiana, della Sovrintendenza, del locale Commissariato di P.S. e i rappresentanti del Movimento Civico Impegno per la realizzazione del Sottopasso Veicolare e Pedonale tra via De Robertis e via S. Annibale M. Di Francia sono stati nuovamente convocati dal Prefetto in quanto trascorsi i 60 giorni concessi al Comune per contattare la Soprintendenza.
Contatto avvenuto, ha detto il responsabile del Comitato, l’avv. Alessandro Moscatelli, solo su nostro sollecito martedì prima dell’incontro in Prefettura”.
Al momento il Movimento per la realizzazione del sottopasso ha raccolto 1238 firme di cittadini che avvallano l’ipotesi del sottovia veicolare e pedonale. L’invito di Moscatelli è stato quello di continuare a sottoscrivere la petizione.
Ad oggi l’unica soluzione fattiva e concreta è quella del sottopassaggio e pedonale e veicolare ad una corsia perchè la zona è altamente urbanizzata, è quanto è emerso dalla riunione in Prefettura.
L’assessore ai lavori pubblici ha chiesto al Prefetto di attendere perchè il Comune vuole chiedere alla soprintendenza se è possibile avere ulteriore area per realizzare un sottovia due corsie e non solo a senso unico.
La soluzione al momento resta il sottopasso pedonale e veicolare ad una corsia.
Il Prefetto ha invitato i rappresentanti della Rete Ferroviaria Italiana e il Comune a riavviare, entro fine mese, le trattative per portare a compimento il progetto.
La parola è poi passata all’ing. Ardito che ha confermato che il sottopasso pedonale e a due corsie più il passaggio pedonale non è realizzabile nemmeno se si fa arretrare il muro della villa perchè non ci sono gli spazi necessari per gli impianti.
“Pertanto è un falso problema il fatto che se si ha l’autorizzazione della sovrintendenza ad arretrare ulteriormente il muro è possibile realizzare il sottopasso a due corsie. Tecnicaìmente non cè proprio la possibilità di farlo. L’unico pregio è che non essendo carrabile ai mezzi pesanti non è necessario raggiungere una ragguardevole pendenza. Dal punto di vista del traffico veicolare se noi non facciamo più transitare le auto dal passaggio a livello, le macchine saranno costrette ad andare o dal Ponte Romano o da via delle forze armate. Questa soluzione comporta una intensificazione del traffico non è compatibile per la città e la perdita in termini economici per gli esercizi commerciali della zona”.
Daniele Mastrini ha lanciato un allarme:
“A parte le attività commerciali che sono circa 70 e da cui trovano sostentamento circa 200 persone, anche le abitazioni perderebbero valore del 30% se il passaggio a livello dovesse chiudere. Ci sarebbe la desertificazione completa di questo quartiere.
Noi il nostro candidato ce lo abbiamo già, è il sottopasso veicolare e pedonale per le prossime elezioni comunali, Riverseremo il nostro voto e il nostro consenso solo nei confronti di chi si impegna esplicitamente per la realizzazione di questo progetto, gli altri non saranno votati.
Siamo soli in questa battaglia, perchè il Comitato di quartiere si è trasformato in lista civica con un proprio candidato, lo stesso Comitato che nella riunione nella parrocchia di San Magno si è espressa per la sostituzione del sottovia, con due cunicoli pericolosi. Siamo soli, ha ribadito ancora Mastrini, anzi siamo in 8 mila residenti e non c’è da scherzare”.
L’ultimatum è stato lanciato da Moscatelli:
“Se entro la fine del mese non ci sarà nessuna novità noi indiremo per dopo le vacanze una marcia che partrà dal passaggio a livello fino al Comune”.
Vito Piazzolla ex presidente del Comitato di quartiere stadio ha ripercorso brevemente le fasi salienti del progetto partendo dal 2011 quando fu chiesto alla sovrintendenza di poter invadere l’area La Pietra di alcuni metri per realizzare il sottopasso; nel 2014 arriva l’autorizzazione ma nel 2016 tutto si blocca per motivi tecnici oltre che finanziari. A tal proposito è stato sottolineato che è a disposizione la somma di 1 milione e mezzo per realizzare il sottopasso e in qualsiasi momento può essere attinta dal Comune di Trani con gli stati di avanzamento sui lavori. Sotto la lente di ingrandimento l’area dismessa delle ferrovie dello Stato che nella realizzazione del sottopasso andrebbe a sostituirsi al passaggio pedonale. Somma che tra l’altro non può essere utilizzata per altro tipo di attività.
Infine una precisazione dell’avv. Moscatelli:
“Abbiamo interessato il Prefetto per una questione di sicurezza, ma dal punto di vista tecnico legale nulla può”
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