I Carabinieri della Stazione di Trani, hanno arrestato S.A., 31enne del luogo, in esecuzione ad un ordine di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Trani, su richiesta della locale Procura della Repubblica, perché ritenuto responsabile dei reati di maltrattamenti in famiglia, atti persecutori.
L’Autorità giudiziaria ha inoltre riconosciuto a carico dell’uomo la recidiva e la continuazione dei reati.
La donna, convivente dell’arrestato, ha denunciato la condotta dell’uomo il 18 novembre scorso, anche se i maltrattamenti e gli atti persecutori si perpetravano già dal mese di giugno.
Grazie alla nuova normativa in materia di maltrattamenti in famiglia, gergalmente denominato “codice rosso”, ed ai relativi nuovi protocolli posti in essere dalla Procura della Repubblica di Trani, si è addivenuti all’arresto dell’uomo in soli 3 giorni dall’ultimo evento criminoso. Infatti, grazie alla sinergica collaborazione fra la Stazione Carabinieri di Trani e gli uffici della Procura di Trani, si è riusciti a dimostrare una vera e propria escalation nelle azioni illegali dell’uomo che, sempre più dall’inizio dei maltrattamenti, tormentava la donna con pedinamenti, minacce e, addirittura, lesioni.
L’uomo, con pregiudizi di polizia, era arrivato a sottrarre alla donna, che si trovava insieme a delle amiche in un locale pubblico, le scarpe, la borsa il cellulare e le chiavi di casa ingenerando nella stessa un gravissimo disagio poiché perpetrava il tutto alla presenza di numerose persone.
Per quest’ultimo comportamento l’arrestato è stato inoltre chiamato a rispondere di rapina in danno della donna che, in quella circostanza, è stata strattonata ed afferrata per i capelli.
Grazie alla celerità delle indagini i Carabinieri sono riusciti a raccogliere incontrovertibili elementi di reità a carico dell’uomo per ben 8 capi di imputazione: tanti sono stati gli eventi che la donna ha dovuto subire prima di denunciare l’accaduto.
Il Tribunale di Trani, infine, ha ritenuto opportuno individuare nella misura cautelare in carcere l’unico strumento possibile per evitare la perpetrazione di ulteriori reati e salvaguardare la vittima.
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