E’ possibile appartenere ad una comunità ma sentirsi esclusi ed ignorati?
Evidentemente sì. Ad Andria è possibile.
Ci sono vie e strade, appartenenti al centro urbano federiciano, lasciate “al loro destino”, abbandonate e dimenticate dall’amministrazione comunale.
Non vi fu termine più adatto di “desaparecidos”, aggettivo spagnolo indicante persone di cui si è persa traccia, gli scomparsi, o anche i dimenticati.
Una di queste è via Laghi Alimini, traversa di via Santa Maria dei Miracoli, nel quartiere periferico “Camaggio”.
Delimitata da una rigogliosa e folta vegetazione circostante, la strada è chiusa e vi sono ubicate sei abitazioni monofamiliari: nell’area prospiciente ad esse vi è un leggero precipizio di circa un paio di metri, ricco di flora e fauna varie.
Gli abitanti provvedono autonomamente alla manutenzione stradale in toto: “Non ci siamo mai sentiti considerati e tutelati da un’amministrazione inesistente e sorda a tutti i nostri appelli e richieste di aiuto, sembra di abitare in uno Stato a parte” – gridano all’unanime.
Uno dei numerosi disagi in via Laghi Alimini è soprattutto la mancanza di illuminazione pubblica, infatti di notte i cittadini sono costretti ad accendere le plafoniere delle loro abitazioni per illuminare il tratto di strada onde evitare di “scomparire” del tutto.
Per quanto riguarda il manto stradale, invece, vige la regola del “fai da te”: “in tanti anni mai un servizio comunale per il rifacimento della sede stradale, a tal punto che nel tratto finale non vi è asfalto. Le buche vengono rattoppate in modo artigianale con cemento e sabbia”.
Nella via spesso ci si può imbattere in qualunque tipo di animale: cani, gatti, volpi, ratti, serpenti…un vero e proprio rischio per tutti, soprattutto in estate. Nelle giornate umide e piovose si possono “ammirare” anche alcune specie di rane.
Nonostante il rigoglioso verde presente, mai un servizio di derattizzazione, di potatura dei numerosi alberi della zona, mai una disinfestazione antilarvale.
Gli abitanti affermano che, in più di cinquant’anni, non è mai avvenuto il servizio di pulizia stradale: in via Laghi Alimini non ci sono carte per terra, né mozziconi di sigarette, né buste di rifiuti perché, se qualcuno incivilmente li gettasse, rimarrebbero lì e si biodegraderebbero in loco.
Per di più, il marciapiede che percorre l’intera via è stato realizzato, quasi vent’anni fa, dai residenti a proprie spese.
“Sembra di vivere a Pripyat” – commentano esausti e con tono rassegnato. In effetti, l’attinenza con la città fantasma, abbandonata dopo il disastro nucleare avvenuto nel 1986 alla centrale di Chernobyl, non è del tutto fuori luogo.
“Invitiamo chi di dovere a prendere davvero in considerazione il nostro ennesimo appello e, qualora lo ritenga opportuno, a constatare di persona la nostra deprecabile situazione” – concludono.
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