Un consiglio comunale piuttosto rovente (il terzo per il mese di ottobre) quello che esattamente 24 ore fa si è tenuto nella sala consiliare di via Zanardelli a Barletta.
Senza mezzi termini, il M5S (il consigliere Coriolano) ha esortato con enfasi il sindaco a dimettersi dopo i cambi assessorili “poco trasparenti” denunciando inoltre una paventata illegittimità in giunta dovuta al fatto che il Sindaco nella scelta degli assessori, non avrebbe rispettato quanto previsto dalla legge n. 156/2014 sulla parità di genere, secondo la quale le donne in giunta (nel caso di Barletta) dovrebbero essere almeno quattro e non tre su sette assessori uomini, compreso il sindaco.
Il Consigliere comunale PD Ruggiero Mennea, invece richiede (come quasi tutta l’assise) a gran voce la riapertura al traffico di Piazza Caduti perché è un “esperimento riuscito male” e con una nota stampa ha denunciato altresì :
«Un atto di arroganza istituzionale gravissimo»: Mennea attacca il Presidente del Consiglio Sabino Dicataldo.
Un’azione gravissima si è consumata durante il consiglio comunale di Barletta svoltosi ieri pomeriggio.
Il diritto di parola ed espressione è stato negato dallo stesso Presidente del Consiglio, figura che al contrario dovrebbe tutelarne l’osservanza».
Lo dichiara il consigliere comunale di Barletta Ruggiero Mennea a seguito della decisione ingiustificata da parte di Sabino Dicataldo, presidente dell’assise cittadina, di non concedere la facoltà di replica ai sensi dell’articolo 34 e 35 del regolamento del consiglio comunale.
«Il Presidente del Consiglio Dicataldo, secondo quanto afferma il regolamento, dovrebbe ispirarsi a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa delle prerogative del Consiglio e dei singoli consiglieri, e ancora assicurare l’osservanza della legge e dello statuto.
Non è questo tuttavia l’atteggiamento che il Presidente ha riservato nei miei riguardi e nei riguardi di altri consiglieri di opposizione, quando ho chiesto di intervenire ai sensi dell’art. 34 del regolamento che esplica il fatto personale o la replica.
Secondo il sopracitato, un consigliere comunale può chiedere parola qualora si senta attribuire fatti non veri o opinioni non espresse.
Io sono stato invitato a tacere, senza darmi neppure la possibilità di motivare la mia richiesta di parola.
Un atto di arroganza istituzionale gravissimo.
Un attacco alla democrazia e aggiungo alla legalità.
Il Presidente del Consiglio Sabino Dicataldo si è ancora una volta dimostrata una figura faziosa che ha volutamente imbavagliato il sottoscritto e gli altri consiglieri di opposizione, non si sa per quali fini reconditi.
Le sue manovre di costrizione ledono il principio di libertà e ormai appare evidente che siano atte a nascondere altri interessi di natura politica a me, al momento, ancora sconosciuti.
Segnalerò l’accaduto al Prefetto e al Ministero dell’interno per fare in modo che si accendano i riflettori della legalità su una gestione del consiglio a dir poco da censura autoritaristica».
Oltre alle questioni su citate, considerando che erano presenti in aula, per la prima volta, i due nuovi assessori Carbone – alla Cultura – e Salvemini – per le Politiche Sociali)
si è fatto anche cenno alle recenti “elezioni provinciali” che hanno visto Cannito lasciato “solo” dalla sua maggioranza con 17 pochissimi voti a suo sostegno; la discussione è proseguita su quella che è stata la notizia del giorno, ovvero la questione “Global Service di Bar. S. A.” dapprima con l’annuncio delle dimissioni dell’amministratore unico Bar.Sa Michele Cianci per poi passare alla domanda di attualità presentata in consiglio da “Colazione Civica” così come sottoscritta dai consiglieri: Carmine Doronzo, Michelangelo Filannino e Ruggiero Quarto.
Con la presente domanda d’attualità, ai sensi dell’art. 62 del Regolamento del Consiglio Comunale del Comune di Barletta,
Vista la scadenza del contratto per i servizi di Facility Management del Global Service della Bar.S.A. lo scorso 31 maggio 2019, poi prorogata al 31 ottobre 2019
Vista la crescente preoccupazione da parte dei lavoratori che ad oggi non hanno alcuna certezza del proprio futuro occupazionale;
Considerato che in data 8/5/2019 il sindaco si è impegnato a rinnovare l’affidamento a Bar.S.A. di tutti i servizi del Facility Management per i prossimi cinque anni, come riportato nel verbale della assemblea dei soci Bar.S.A. che qui si allega;
Considerato che in data odierna si è riunita l’assemblea dei soci della Bar.S.A.;
chiediamo al sindaco di Barletta:
– quali iniziative ha intrapreso il Comune di Barletta in vista della scadenza del contratto per i servizi di Facility Management del Global Service Bar.S.A., prevista per domani 31/10/2019;
– quali sono le azioni che il Comune di Barletta intende intraprendere per rilanciare il Global Service della Barsa, al fine di garantire un settore aziendale che attualmente svolge importanti servizi per la cittadinanza, quali manutenzione stradale, del verde, dell’illuminazione pubblica, la pulizia degli immobili comunali, la pulizia delle spiagge, che vanno costantemente monitorati e migliorati ma garantiti, implementati ed aumentati;
– se e come il Comune di Barletta intende salvaguardare i livelli occupazionali garantendo ai lavoratori quella stabilità economica di cui necessitano e che chiedono a gran voce, stabilità economica e, aggiungiamo, psicologica, messe continuamente a rischio dalle ripetute scadenze contrattuali a breve termine che di fatto impediscono la conduzione di una vita serena in cui poter fare progetti per sé e con i propri familiari, scongiurando la possibilità che i servizi di Facility Management vengano in futuro affidati ad altri soggetti che potrebbero causare la perdita di posti di lavoro.
Del resto stamane si è tenuto un vertice negli uffici Bar.Sa di via Callano tra il sindaco Cannito, l’amministratore unico “quasi dimissionario” Cianci e le sigle sindacali di riferimento, a seguito del quale si è deciso che il contratto oggi in scadenza (tra Global e Comune) sarà prorogato prima per ulteriori 40 giorni e poi per ulteriori tre anni, onde garantire maggior stabilità occupazionale.
Intanto la consigliera Stella Mele (lista “Forza Barletta”) ha annunciato ieri in consiglio, ribadendolo oggi anche tramite un post su Facebook, la sua distanza dal “modus operandi” del sindaco Cannito, pur restando comunque tra le fila della maggioranza. Una distanza forse riconducibile all’assenza in giunta di un rappresentante di “Forza Barletta”.
Diverso invece l’atteggiamento del consigliere Ruggiero Marzocca che nonostante l’eliminazione in giunta della signora Lacerenza (sostituta da Salvemini) espressione della sua lista ” Barletta Attiva” ha sostenuto di: “rispettare le scelte del sindaco pur non comprendendole”.
L’assise è proseguita sino alle 22:43 (circa) (senza i consiglieri PD che hanno abbandonato l’aula punendo “l’arroganza” del presidente Dicataldo così come evidenziata da Mennea ) approvando con circa 18 voti favorevoli i seguenti punti all’ordine del giorno (dandoli per letti, così come chiesto dalla maggioranza):
Ratifica della delibera di Giunta Comunale n.190 del 05/09/2019 di variazione urgente al bilancio di previsione 2019/2021, Annualità 2019;
Ratifica della delibera di Giunta Comunale n.207 del 03/10/2019 di variazione urgente al bilancio di previsione 2019/2021, Annualità 2019;
Ratifica delibera di variazione urgente al bilancio di previsione 2019/2021 n.203 del 24/09/2019,
Riconoscimento e presa d’atto debito fuori bilancio derivante dalla sentenza della Corte di Appello Sezione Penale del 28.05.2018 – Quarta parte Servizio Autonomo Contenzioso e Legalità.
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