E’ stata una cerimonia mesta e commovente quella con la quale ieri mattina, 16 settembre, 60 anni dopo il crollo del palazzo di va Canosa, al civico 7, i familiari delle vittime, il sindaco Cosimo Cannito, con la senatrice Assuntela Messina e il portavoce del comitato di coloro che in quel crollo persero i propri cari, Nino Vinella, hanno ricordato, uno ad uno, le donne, i bambini, i padri, le madri morti sotto le macerie nelle quali si ridusse quell’edificio che aveva un solo anno di vita e che non lasciò scampo a nessuno.
Erano le 6.40 del 16 settembre 1959 e quella è stata la tragedia che ha fatto più vittime civili in Italia dopo le guerre.
“E’ straziante ascoltare i nomi e soprattutto l’età di chi quella mattina, probabilmente, è morto nel sonno, ci sono tanti bambini e le loro storie sono incredibili, quelle di chi è andato incontro alla morte e quelle di chi per puro caso non era lì”, ha detto il sindaco Cosimo Cannito.
La senatrice Messina ha sottolineato come la consapevolezza e la memoria di quanto accaduto aumenta il senso di responsabilità a cui sono chiamate le istituzioni.
“Un insegnamento dobbiamo trarre da quella tragedia e da quanto accaduto poi in via Roma – ha aggiunto il primo cittadino – e cioè che la vita umana ha un valore inestimabile ed è un orrore che per cupidigia siano potute morire tante persone”.
Subito dopo, i convenuti si sono spostati in via Dei Pini per un omaggio al cippo commemorativo sul quale sono incisi i nomi delle vittime.
Ieri sera, alle 19, in cattedrale, è stata celebrata una solenne cerimonia in suffragio delle vittime, officiata dall’arciprete del Capitolo don Francesco Fruscio, dove è stata data lettura del messaggio diffuso per l’occasione dall’arcivescovo don Leonardo D’Ascenzo.
Presso il Palazzo della Prefettura si ricorda che è allestita e si può visitare, fino al prossimo 22 settembre, la mostra storico-documentaria e video-fotografica “Il Crollo di via Canosa, 60 anni dopo”, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 di ogni giorno, esclusa la domenica.
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