Frutto dell’ignoranza o cattiveria insita nell’animo di alcuni?
In un modo o in un altro, ciò che accade quotidianamente al cimitero comunale di Andria (ed evidentemente in molti altri) lascia senza parole ed è difficile commentare.
Un luogo sacro che dovrebbe essere inviolato e risparmiato, almeno quello, da atti indecenti e deplorevoli, e nel quale ognuno dovrebbe concedersi momenti di preghiera e riflessione sul senso della vita.
Purtroppo qualcuno non è dello stesso avviso: in pieno giorno, incurante dei visitatori che lo affollano, o per economizzare le proprie finanze o per motivi imprecisati, sottrae lampade, coprilampade, portafoto e altri effetti personali ad altre lapidi, evidentemente per deporli su quelle dei propri cari.
Vengono prediletti i fiori: è fin troppo facile per questa gente (se così è ancora giusto chiamare) sottrarre il simbolo del ricordo e della commemorazione di altri defunti e collocarlo da qualche altra parte.
Ciò che lascia sconcertati è la mancanza di scrupolo e valutazione morale del proprio agire. Una vergogna!
Ma i loro defunti, se fossero ancora in vita, sarebbero ben lieti di ricevere oggetti appartenenti ad altre persone? Li accetterebbero?
E’ davvero deprimente, per le vittime di queste ruberie, recarsi a visitare un proprio caro defunto e accorgersi che qualcosa di veramente importante è stato sottratto e, in certi casi, vederlo addirittura posto su un’altra pietra sepolcrale.
La soluzione è a portata di mano: non sarebbe male installare alcune telecamere all’interno della struttura cimiteriale per evitare che situazioni del genere tornino a verificarsi e per punire chi merita.
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