Un ottimo riscontro, in termini di partecipazione da parte della cittadinanza, ha ottenuto la “Marcia per la legalità” tenutasi ieri sera per le vie del centro cittadino di Andria.
Una catena umana di circa 5 mila persone per dire no alla violenza, no a tutto ciò che non è legale e contro legge, e dire si a legalità, giustizia, rispetto dell’altro e del bene comune. Un messaggio forte quello dato dalla cittadinanza andriese in risposta ai fatti gravosi avvenuti lo scorso lunedì 24 giugno a due passi dal parco giochi ubicato presso la villa comunale di Andria, dinanzi a bambini e genitori lì presenti, in cui un uomo è stato sparato ed ucciso ed un altro ferito con colpi di arma da fuoco.
Un fatto davvero increscioso che ha scosso le coscienze di molti fino a spingere il Forum di Formazione all’Impegno Sociale e Politico della Diocesi di Andria ad organizzare una marcia per la legalità, un modo questo anche per stimolare e sollecitare le nuove generazioni a fare scelte di vita corrette.
Un’iniziativa fortemente voluta e sostenuta dal Vescovo di Andria mons. Luigi Mansi, e promossa in collaborazione con l’Azione Cattolica Diocesana, la Biblioteca San Tommaso d’Aquino, il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale e l’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro.
Punto di partenza di questa silenziosa camminata, alla quale hanno partecipato associazioni ecclesiali, realtà extra-ecclesiali, movimenti e associazioni cittadine e provinciali, liberi cittadini e cittadine, politici di tutti gli schieramenti, in prima fila il vescovo Luigi Mansi e il Commissario prefettizio Gaetano Tufariello, è stata piazza Umberto I, per poi concludersi all’ingresso principale del “Degli Ulivi”, a poca distanza dal luogo in cui è avvenuta la sparatoria messa in atto da esponenti della criminalità organizzata andriese. Ed è proprio in questo luogo simbolo degli ultimi nefasti avvenimenti che sono state lette delle riflessioni maturate in questi giorni dal Coordinamento del Forum e dalle centinaia di associazioni andriesi e provinciali che hanno aderito all’iniziativa, di cui riportiamo l’epilogo:
“Andria amorevole, il silenzio che ha avvolto la nostra marcia è l’urlo eloquente che chiama tutti ad un impegno rinnovato, perché le parole e i gesti che d’ora in poi pronunceremo e compiremo possano edificare e non distruggere, come semi che generano vita e lasciano intravvedere una nuova primavera.
Andria che spera, ci impegniamo ad occuparci dei tuoi piccoli, delle tue future generazioni. Ci impegniamo a sperare e a non di-sperare. A rialzarci dopo essere caduti, ad assumerci le responsabilità, dopo averle schivate; ad agire coraggiosamente e senza indugio, dopo essere rimasti spettatori. La tua speranza smuova l’immobilismo e stimoli noi cittadini ad essere costruttori di un futuro migliore. E se è vero che dal letame può nascere un fiore, noi ci impegniamo affinché, di fronte a tanta barbarie, in questa città, nasca più Amore“.
Questa è l’Andria che in molti vorremmo, l’Andria che sa dire “IO NON CI STO”, l’Andria che seppur in silenzio ha lanciato un segnale forte rifiutandosi di sottostare a logiche sbagliate che mirano soltanto ad incutere timore.
Vengono così in mente le musiche ed i testi della celebre canzone “The sound of silence” di Simon Garfunkel, a dimostrazione di quanto il silenzio possa diventare assordante.
Di seguito alcune foto e video della manifestazione:
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