La violenza psicologica, un percorso doloroso che rompe finalmente il silenzio e si apre definitivamente al coraggio. “La gabbia di Anna” è il romanzo di Maria Lovito, presentato giovedì 6 giugno presso il Chiostro San Francesco di Andria.
Attraverso un intenso dialogo con l’autrice, la Presidente onoraria dell’Associazione “Le Amiche per le Amiche”, avv. Francesca Magliano, la Presidente dell’Associazione “Riscoprirsi”, dott.ssa Patrizia Lomuscio e la psicologa/educatrice della “Casa Rifugio Donne Libere”, dott.ssa Chiara Sardano, hanno raccontato la storia di Anna, una donna come tante, immersa come in un fermo immagine drammatico e opprimente, in cui l’umiliazione e il disagio per non essere creduta, alimentano inesorabilmente il proprio vuoto interiore.
Il romanzo, specchio della dura realtà odierna nella quale ancora troppe donne lottano contro la violenza fisica e psicologica, disegna il coraggio di reagire e poter mutare per sempre la propria condizione. Un messaggio chiaro e univoco, che riconduce all’ascolto e all’empatia con le vittime.
Qual è il filo conduttore del libro? Lo abbiamo chiesto alla scrittrice, Maria Lovito, la quale ci ha spiegato che in realtà una soluzione esiste e non si tratta solo di semplice utopia…
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