Resterà aperto fino al 31 agosto lo sportello Kipepeio per l’integrazione socio sanitaria e culturale degli immigrati, servizio dell’ambito sociale di zona di Trani e Bisceglie e affidato alla Comunità Oasi2 San Francesco Onlus e alla cooperativa sociale Migrantes Liberi. Dopo il primo anno di attività, su indirizzo dei sindaci Amedeo Bottaro, primo cittadino di Trani, e Angelantonio Angarano, primo cittadino di Bisceglie, si è inteso dar seguito alle attività dello sportello, così da continuare a garantire a tutti i cittadini immigrati presenti sul territorio dei due comuni servizi di informazione, orientamento, assistenza legale e amministrativa, mediazione culturale e linguistica.
Lo sportello Kipepeio continuerà dunque ad essere aperto al pubblico a Trani, negli uffici dei servizi sociali (c/o Palazzo di Città, via Tenente Luigi Morrico) il martedì mattina, dalle 9 alle 12, e il giovedì, sia di mattina, dalle 9 alle 12, che nel pomeriggio, dalle 15 alle 18. A Bisceglie, lo sportello sarà aperto al pubblico, sempre negli uffici dei servizi sociali (in via Prof. Mauro Terlizzi), tutti i mercoledì, dalle 9 alle 12, e i giovedì, dalle 16 alle 18. Gli operatori in servizio svolgeranno inoltre attività di back office, offrendo supporto agli uffici – comuni, Asl e scuole – per i servizi dedicati ai cittadini immigrati e per tutte le altre iniziative comunali d’informazione e sensibilizzazione sui temi dell’integrazione e della cittadinanza attiva.
Nell’anno appena passato, lo Sportello Kipepeio ha garantito assistenza a 192 persone che hanno richiesto consulenza per la gestione delle pratiche di cittadinanza, per il rinnovo del permesso di soggiorno, per il ricongiungimento dei familiari, per modificazioni anagrafiche e di domiciliazioni. Specie in questi ultimi casi, si è reso necessario il raccordo con l’ufficio anagrafe dei comuni di Trani e di Bisceglie soprattutto a seguito dell’entrata in vigore della legge 132 del dicembre 2018 (il cd. Decreto Salvini).
Si sono rivolti allo Sportello in prevalenza cittadini immigranti provenienti dal Marocco e dall’Albania, che vivono sul territorio e lavorano nelle marmerie (cittadini albanesi) o svolgono attività autonoma come ambulanti (cittadini marocchini). Anche le presenze femminili sono riconducibili soprattutto a queste due nazionalità. Molte donne sono giunte a seguito di ricongiungimento familiare, portando dal Paese di origine i figli minori. Il supporto nel disbrigo delle pratiche legali ha interessato quasi sempre interi nuclei familiari e in molti casi ha riguardato pratiche di richiesta di cittadinanza, ad ulteriore conferma del fatto che, sul territorio dell’ambito sociale di zona, la presenza di cittadini stranieri riguarda essenzialmente persone stabilmente residenti.
Send this to a friend