Non ci sono le prove per parlare di diffusione volontaria della Xylella fastidiosa, il batterio che sta essiccando gli ulivi in Puglia.
Per questo è stata archiviata l’inchiesta della Procura di Lecce nei confronti di dieci indagati, tra cui l’ex commissario straordinario per l’emergenza Xylella, il generale del corpo Forestale Giuseppe Silletti, accusati, a vario titolo, di diffusione colposa della malattia, inquinamento ambientale e deturpamento delle bellezze naturali.
Dall’inchiesta della Procura di Lecce, partita nel 2015, scaturì il decreto di sequestro degli ulivi che portò al blocco del piano Silletti che prevedeva l’abbattimento degli alberi infetti.
Gli atti della Procura salentina sono stati ora trasmessi alla Procura di Bari per quanto riguarda l’ipotesi di reato di falso, ravvisata negli atti acquisiti all’Istituto agronomico mediterraneo di Valenzano, e due comunicazioni dell’Osservatorio fitosanitario di Bari, relative alla data ufficiale di comparsa della Xylella.
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